Ho visto Tarzan piangere

“Le cose irreali, quelle dell’immaginazione mi hanno salvato”. Così esordisce l’attore franco-americano sul palco del Magic 2019. “Amo tutti i personaggi che ho interpretato, ma guardo i film una volta e poi non li guardo più, perché quello sullo schermo è un altro, non sono io”. Più di 90 film all’attivo, tre solo l’anno scorso e due ruoli che lo hanno reso “immortale” nella storia del cinema. Christopher Lambert, 62 anni, fisico atletico, nonostante i capelli bianchi ha mantenuto il fascino del bel ragazzone e ha accettato con entusiasmo di essere presente all’evento monegasco dedicato ai manga e alla pop-cultura svoltosi al Grimaldi Forum. È appassionato di fumetti e confessa di leggerli tutt’ora, perché ama tuffarsi in avventure e situazioni non ordinarie. Si commuove ricordando le riprese del film che lo ha fatto conoscere: Greystoke – La leggenda di Tarzan, il signore delle scimmie  film del 1984 diretto da Hugh Hudson. In quella giungla ha trascorso sei mesi con i primati, attraverso sguardi e senza parole ha scoperto ed imparato il mestiere d’attore e racconta dell’attività sportiva intensa per preparare il proprio corpo e delle scene più pericolose, aggrappato da una liana all’altra, girate solo l’ultimo giorno, per la paura da parte del regista che il protagonista si facesse male durante le riprese e ride pensando al finale del film: chi mai preferirebbe tornare dalle scimmie e abbandonare una donna come Andie MacDowell la Jane del film? Afferma però, che non poteva essere altrimenti, Tarzan in fondo aveva ragione. E dal 1984 si passa al 1985 con un film cult in Francia diretto da Luc Besson, Subway girato completamente di notte nella metro parigina e per il quale è stato premiato con un César come migliore attore; e poi… la consacrazione nel 1986. Parte la sigla del trailer di Highlander – L’ultimo immortale, la mitica Who Wants to Live Forever dei Queen. Racconta Lambert: quando Freddie Mercury uscì dalla sala dove era stato proiettato in anteprima  il trailer del film, carico di adrenalina, si rinchiuse in sala di registrazione con il suo gruppo per 4 settimane; ne venne fuori niente meno che l’album A Kind Of Magic. Sarà questa musica epica degli anni ’80 per i quali ho tanta nostalgia e le immagini iconiche del film, per i fotogrammi con Christopher e Sean Connery ma io sento i brividi attraversare ogni fila della platea. Un applauso fiume chiude la proiezione e l’attore svela un lato sentimentale inedito: a lui interessava della storia del film il lato romantico. Come si può continuare ad amare sapendo che perderai le persone che ami e tu sarai obbligato a continuare a vivere?

L’attore racconta poi un aneddoto. Durante le riprese del film in un paesino della Scozia aveva sentito gli abitanti del posto commentare che in paese c’erano Tarzan e James Bond che lavoravano assieme.

L’attore racconta poi un aneddoto. Durante le riprese del film in un paesino della Scozia aveva sentito gli abitanti del posto commentare che in paese c’erano Tarzan e James Bond che lavoravano assieme.

Lambert ricorda infine Nirvana uno dei migliori film di fantascienza mai realizzati, secondo solo a Blade Runner specifica, e domanda in sala chi lo abbia visto, a quel punto mi sono sbracciata, il film è stato prodotto e diretto nel 1997 da Gabriele Salvatores e ho improvvisamente un sentimento di orgoglio patriottico.

Gli viene chiesto se ci sarà mai un Highlander 2 e l’attore risponde con una domanda: come si potrebbe mai fare un remake o il seguito di un film così, ancora attuale dopo oltre 30 anni, a parte gli effetti speciali sottolinea, chi potrebbe mai sostituire Sean Connery o la musica dei Queen?

Il pubblico è rapito e la standing ovation fa piangere di felicità e penso anche di tanta malinconia l’attore. Ho visto Tarzan piangere e non m’importa di non essere riuscita a chiedergli se si fosse mai innamorato sul set di uno dei suoi film. Chi non lo conosceva ora lo ammira e chi pensava di conoscerlo ora lo stima sicuramente di più.

Cristina Veronese, scrittrice collabora con MonteCarloin
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Cristina Veronese, a volte scrittrice, a volte blogger. Attenta osservatrice di social media, donne e relazioni amorose che diventano argomenti per le sue storie su blog e settimanali femminili. Con uno dei suoi racconti ha vinto anche un concorso letterario nazionale. Dal 2016 collabora con MonteCarloin, per il quale con brio scrive racconti, attualità culturali e interviste. Il 14 febbraio 2018 è uscito il suo primo romanzo intitolato È infinita, lo sento.