È stato inaugurato sabato 27 aprile il centro che accoglierà per curarle, le tartarughe marine che sono state ferite o vittime della plastica
Su uno spazio di oltre 550 mq. è stata creata una vasca esterna fronte mare completamente trasparente dove nuotano, insieme ad alcuni pesci, due tartarughe marine. Prima di entrare in questo spazio, le tartarughe sono curate in cinque vasche di pronto soccorso individuali. La convalescenza poi, passa nella grande vasca a fianco del museo oceanografico.
Le 7 specie marine sono tutte in pericolo, ha spiegato il direttore dell’Istituto Oceanografico, Robert Calcagno. L’idea di questo nuovo luogo è quella di sensibilizzare e convincere il pubblico a partecipare ad alcuni profondi cambiamenti. Infatti, tutti coloro che dovessero incontrare per mare una tartaruga in difficoltà (nel Mediterraneo ne esistono 3 specie) possono contattare il Centro Monegasco per la cura delle Specie Marine (CMSEM). I cinque bacini simili ai letti d’ospedale, sono attrezzati per accogliere tartarughe che vanno dai 20 g ai 200 kg, tra cui le Caretta Caretta, l’esemplare più diffuso nel nostro mare ed anche il più minacciato. Il CMSEM ha la possibilità di effettuare numerosi esami e comprendere la sofferenza della tartaruga e decidere le cure più adatte.
Le due tartarughe presenti in questo momento sono proprio due giovani esemplari Caretta-Caretta che, nate in un acquario sono state giudicate per il momento inadatte alla vita in mare aperto, dovrebbero quindi prendere l’abitudine ad una vita indipendente. Dopo la riabilitazione tutte le tartarughe curate dovrebbero riprendere il mare.