È risaputo dai diversi studi nel mondo che la vita della popolazione si è allungata e in particolare nel Principato di Monaco si vive più al lungo.
L’ultimo dato è stato diffuso direttamente dal Ministro degli Affari sociali e Sanità, Didier Gamerdinger che ha spiegato che il 27,7 della popolazione a Monaco ha più di 65 anni contro il 14% della Francia.
Tutta questa gestione fa sì che le persone entrano mediamente in casa di riposo verso gli 87 anni. Da non dimenticare tutto il lavoro dell’ospedale e di Geriatria che si occupano di seguire le persone cercando gestire la loro fragilità, data dall’età attraverso la stimolazione di diverse attività.
Il governo del Principe si è occupato di una riforma del sistema assistenziale della “quarta” età. Monaco, infatti, è all’avanguardia per l’assistenza agli anziani grazie a tutta una serie d’iniziative predisposte che sono gestite dal Comune. Prima fra tutte il mantenimento a domicilio. Il servizio è accessibile a tutti, monegaschi e residenti, si va dal tele-allarme alla consegna dei pasti agli aiuti a domicilio, al trasporto per le commissioni in città ma anche nei Comuni limitrofi, grazie ai Mobi-bus, che d’ora in poi saranno disponibili anche durante il fine settimana. Tutta l’organizzazione è strutturata con una collaborazione tra Ministero, l’ospedale CHPG, il Centro di Gerontologia Ranier III, il Comune. “Far vivere più a lungo le persone nelle loro case, in condizioni ottimali, allunga la vita” ha detto Gamerdinger. Per sorvegliare l’ottimo servizio è stata recentemente firmata una convezione con le società che gestiscono i servizi a domicilio che devono avere una serie di certificazioni per compiere il lavoro e Monaco si adopera anche per formare nuovo personale, tra quelli che sono alla ricerca di un impiego. Le società di servizio saranno contattabili 24h/24h e alle persone anziane e alle loro famiglie sarà possibile denunciare comportamenti indesiderabili, forti ritardi o qualsiasi altro problema attraverso un modulo preciso. Se le denunce dovessero essere gravi il caso passerà alla giustizia. La qualità di servizio aumenta e di conseguenza aumentano anche le spese. Il numero degli anziani che potranno restare nelle loro case ed essere lì gestiti salirà da 536 nel 2020 a un minimo di 769 nel 2049. Di conseguenza il Ministro Gamerdinger ha annunciato che nei prossimi 30 anni il costo del mantenimento a domicilio raddoppierà passando dagli attuali 3.946.520 alla stima del 2049 di 10.333.016.
Per le case di riposo il discorso cambierà. Se fino ad oggi dopo una residenza a Monaco di 5 anni era possibile di usufruire di tutti i servizi per la pensione in futuro non sarà più possibile proprio per una questione di costi. “Ci siamo accorti – ha spiegato Gamerdinger – che molte persone decidono di trasferirsi a Monaco tra i 50 e i 65 anni o che famiglie di trentenni fanno raggiungere dai genitori. Al momento di bisogno di case di riposo per queste persone non sarà più possibile usufruire di quelle del Principato. Occorreranno infatti 30 anni di residenza per avere accesso alle case di riposo. La questione è lo spazio”.
Monaco rosica terreni, ricostruisce zone e dai diversi studi si sa che occorreranno per i prossimi anni 3 nuove case di riposo. I lavori in corso sulle due Residenze di Cap Fleuri e sulla Fondazione Hector Otto situate nel Jardin Exotique porteranno a breve termine 150 nuovi posti letto, per un totale di 492 posti, soddisfacendo così le esigenze fino al 2024/2025. Una nuova in tempi abbastanza brevi dovrebbe essere costruita nel boulevard del Larvotto mentre una volta consegnato il nuovo ospedale, è probabile che i due immobili del vecchio CHPG siano trasformate in case di riposo.
Altra attenzione per aiutare i pazienti sarà la salute connessa. Grazie ai braccialetti connessi in tempo reale si potrà sapere se una persona a casa sia caduta; i pavimenti termici faranno scattare, le tende di un terrazzo per l’ombra o le tapparelle; il cammino luminoso in casa si accende quando il paziente si alza all’improvviso di notte affinché non cada.
Un altro punto che sta a cuore al ministro è il legame tra la vita esterna e i ricoveri ospedalieri che devono essere corti per non far perdere l’autonomia al paziente
Per questo si sta sviluppando il team mobile di geriatria che segue caso per caso perché molto spetto dietro ad un ricovero di un anziano c’è un problema sociale.
La pensione è spesso un momento difficile. Alcune persone non riescono ad adattarsi alla nuova vita alle nuove mansioni ed hanno bisogno di aiuto di un coaching, di consigli anche per la nutrizione, lo sport, le attività quotidiane. A questo collabora il CGR3 preparando programmi personalizzati.