La società Matek, da 25 anni presente nel mondo dell’ortopedia e riabilitazione, con sede nel Principato, ha organizzato, in collaborazione con l’IM2S il primo di una serie di incontri dedicati all’ortopedia e rivolto al pubblico.
L’evento è stata anche l’occasione per presentare due specialisti del settore che dal mese di settembre, metteranno a disposizione dell’IM2S la loro professionalità e specializzazione, nel settore del ginocchio e delle anche. Si tratta di due medici italiani, ecco chi sono.
Il dottor Maurizio Maffi è un chirurgo specializzato in ortopedia e traumatologia, attualmente responsabile della Divisione di Ortopedia e traumatologia dell’Istituto Sant’Anna di Brescia che ha partecipato allo sviluppo e realizzazione di protesi al ginocchio in Germania, Francia. Il dottor Maffi, che si occupa anche delle problematiche della spalla, ha parlato di tutto quello che si può fare per mantenere il più a lungo possibile l’articolazione del ginocchio, prima di arrivare all’intervento per la protesi.
Il dottor Maffi ha spiegato le problematiche che possono colpire le nostre ginocchia. Ad ogni età problematiche diverse, anche in base alla vita che si è condotto. Prima di tutto da evitare il sovrappeso, una giusta attività fisica, che però dopo i 40/50 anni dovrebbe evitare tutti quegli sport che creano shock alle ginocchia (corse, tennis, salti), sport insomma di tipo traumatico per questa articolazione. Bene le passeggiate, il nuoto, la bicicletta, la ginnastica dolce. Scopriamo anche che gli integratori a base di glucosamina, condroitina per esempio, possono essere efficaci se presi in modo costante. Il ginocchio inizia a fare male, perché le cartilagini si consumano e non fanno più da cuscinetto nell’articolazione, si deve intervenire per sfiammare il ginocchio con anti-infiammatori e una puntura di acido ialuronico per ridare quella idratazione all’articolazione che viene a mancare. Il dottor Maffi ha poi parlato delle nuove terapie con le piastrine PRP. Il gel piastrinico, libera fattori di crescita, genera nuovi vasi sanguigni, ha un effetto antinfiammatorio e analgesico. A secondo delle età un rimedio diverso quindi ci sono anche altre possibilità: magnetoterapia e onde d’urto per esempio.
L’altro chirurgo italiano che integrerà l’IM2S è il dottore Andrea Fontana, specialista in chirurgia artroscopica, conservativa e protesica dell’anca con particolare interesse nell’impiego della biotecnologia per la rigenerazione articolare. Specializzato in ortopedia e traumatologia svolge la sua attività presso la Columbus Clinic Center di Milano ed è membro del board of director della Società Internazionale di artroscopia dell’anca e chirurgia conservativa.
Anche il dottor Fontana ha sottolineato quanto sia importante inserire una protesi dell’anca il più tardi possibile nella vita. Anche perché una protesi andrebbe sostituita ogni 20 anni. L’artroscopia dell’anca si esegue in day surgery, dura 7/8 minuti in anestesia locale. Il conflitto femoro-acetabolare rappresenta una forma artrosica iniziale dell’anca. Il suo trattamento artroscopico consente di migliorare i sintomi e di prevenire l’artrosi.
Grazie allo sviluppo delle biotecnologie e dei trattamenti biologici, si possono trattare i gravi danni che la cartilagine dell’anca subisce. Si possono inserire membrane di collagene o per ricostruire la cartilagine anche cellule staminali ricavate dal grasso del paziente.
Come si capisce che si possono avere problemi d’anca anche in età insospettabile? ( si pensa sempre a persone tra i 70 e gli 80 anni) Purtroppo non è facile. Il dottor Fontana ha spiegato che i dolori non sono localizzati all’anca ma si manifestano frequentemente con una lombalgia. Sarebbe molto utile per i pazienti, che accusano mal di schiena e non riescono a risolverlo con le terapie antiinfiammatorie, fare una radiografia del bacino per controllare l’articolazione delle anche perché in certi casi può scatenare violente lombalgie.