È stata aperta al Grimaldi Forum, da un’allocuzione di S.A.S. il Principe Albert II la 51a sessione plenaria dell’IPCC, Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici fino al 23 settembre.
Nel suo discorso il Sovrano, si è rivolto ai circa 500 scienziati ed esperti provenienti da tutto il mondo. In particolare, ha pronunciato questa frase, con la quale ha voluto riassumere il Suo stato d’animo di fronte a
alla sfida climatica: “E ‘la peggiore di tutti i tempi, scrisse un giorno la mia amica e grande oceanografa Sylvia Earle ma è il momento migliore, perché abbiamo ancora una possibilità“.
Sarà alla fine di questa sessione che la stampa internazionale riceverà, il 25 settembre al Museo Oceanografico, il rapporto speciale dell’IPCC sugli oceani e la criosfera (banchisa di ghiaccio, ghiacciai, calotte polari) in un contesto di cambiamento climatico. Questa pubblicazione, l’ultima di una serie di tre relazioni speciali, una delle quali riguarda la possibilità di
contenere il riscaldamento globale a 1,5°C (ottobre 2018) e uno sui cambiamenti climatici e la Terra (agosto 2019), è stato battezzato “Oceano, criosfera e cambiamento climatico“. Il rapporto spiega gli impatti dei cambiamenti climatici e si pone una domanda: e se gli oceani diventassero diventando i nostri peggiori nemici?
Cos’è l’IPCC? Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change – IPCC) è il foro scientifico fondato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) ed il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale.