Cristina Veronese rende omaggio all’artista italiano Ettore Spalletti, recentemente scomparso, in mostra a Villa Paloma
“Prima viaggiavo molto, con le mie opere per trovare ad ognuna la giusta luce espositiva, ora le mie opere viaggiano spesso da sole“. E purtroppo ora le opere di Ettore Spalletti viaggeranno per sempre da sole. Proprio all’artista italiano, che è mancato all’età di 79 anni l’11 ottobre scorso, il Principato ha dedicato l’ultima esposizione ancora in corso: Ombra azzurra, trasparenza.
Nel documentario-intervista proiettato a Villa Paloma, sede del Nuovo Museo Nazionale di Monaco, elegante negli abiti e nei modi, Ettore Spalletti racconta le proprie opere e la propria filosofia artistica. Quando è entrato nelle sale della bianca Villa monegasca ha chiesto che le porte finestre fossero tutte aperte per fare entrare la bellissima luce, in continuità col mare, in uno spazio museale che esprime accoglienza.
“Certi quadri sono fotogenici altri no“, spiega Spalletti nel video e, in effetti, alcune delle sue opere esposte non sono interamente fotografabili e cambiano totalmente a seconda dell’angolazione dal quale lo scatto viene effettuato. I suoi quadri sono volutamente liberati dalle cornici e il colore si trasforma così in forma e la luce in mutamento continuo. Linee all’altezza degli occhi, come un orizzonte, un cielo o come il mare. “Mi piace quando questo blu dilaga…” diceva descrivendo la propria pittura spesso monocroma eseguita con un impasto di polveri colorate, steso ogni giorno, alla stessa ora, con la stessa luce anche per 10-15 giorni consecutivi.
L’artista abruzzese pensava che l’arte non avesse bisogno di essere raccontata, e quindi non si aspettava commenti alle sue opere atemporali. Spalletti si raccoglieva in momenti di contemplazione che gli permettevano di avere altri momenti, altri disegni e altri momenti ancora nell’intento di raggiungere l’infinito.
Armonia ed equilibrio, forma, colore, luce, trasformazione, infinito e contemplazione: le parole chiave per avvicinarsi alle sue opere geometriche. Colonne che guardano il mare, quadri inclinati che sembrano uscire dai muri, forme pure, candido alabastro. Niente sembra esser fuori posto, anzi non si può immaginare altra collocazione espositiva se non quella da lui scrupolosamente concepita.
Le intitolazioni delle sue esposizioni internazionali sembrano versi: Ogni alba è la prima (Londra); Ciò che è più profondo nell’uomo, è la sua pelle (Parigi).
Ettore Spalletti si era seduto su una delle sedie in metallo che dalla bianca villa sovrastano il Principato e da lì aveva guardato il mare.
“Alla mia età tutte le cose si ingentiliscono, diventano delicate, a volte insopportabili“. Confessava durante l’intervista con un velo di malinconia.
Vorrei terminare il mio personale e modesto omaggio ad Ettore Spalletti con una domanda che si poneva spesso l’artista: “Cosa c’è di così drammatico nella vita?”
Buona luce a tutti.
Ombre d’azur, transparence. Nouveau Musée National de Monaco – Villa Paloma fino al 3 novembre 2019
https://montecarloin.net/2019/04/nmnm-ettore-spalletti-ombra-azzurra-trasparenze/