Una giornata senza carne per proteggere l’ambiente

L’associazione monegasca di Naturopatia, Medicina Dolce e Preventiva, ha lanciato l’idea di organizzare a Monaco una giornata in cui non si debba mangiare la carne.

Dal 16 al 24 novembre, grazie all'iniziativa dell'associazione monegasca di Naturopatia, medicina dolce e preventiva, una ventina di ristoratori di Monaco serviranno piatti alternativa alla carne ai loro clienti, in una giornata a loro scelta.
Fanny Rigaud a sinistra e Carla Locchi, ideatrici dell’iniziativa a Monaco, Ft(c)D.R.

Nell’ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, dal 16 al 24 novembre, l’associazione ha lanciato questa iniziativa rivolta ai ristoratori del Principato, affinché in una giornata compresa in quelle date propongano ai loro clienti dei piatti alternativi alla carne. Spiega Fanny Rigaud, specializzata in medicina cinese e membro d’onore dell’associazione: “La nostra associazione ha deciso di impegnarsi in questa lotta per una vita e un benessere migliore, per l’Uomo e per la Terra, attraverso un’azione altamente simbolica: la realizzazione di una giornata senza carne nei ristoranti di Monaco. Sappiamo che i settori responsabili delle emissioni di CO2 nel mondo sono: le abitazioni (30%), il bestiame (15,5%), seguiti dai trasporti (15%) e dall’edilizia (13%). Il consumo mondiale di carne è quintuplicato in 60 anni“.

Aggiunge Carla Locchi, fondatrice dell’associazione nata nel 2016: “Questa è un’occasione per ricordare che non è necessario mangiare carne ogni giorno, che dobbiamo anche evitare gli sprechi alimentari, ridurre le nostre porzioni, portare con noi gli avanzi nella dal ristorante con una scatola….. Se non lo facciamo per noi stessi, dobbiamo farlo per la salute del nostro pianeta“.

Una ventina i ristorati che hanno risposto positivamente all’appello dell’associazione: Pasta Roca, Sensais, Colombus Hôtel, Pasta Corner, Le Petit Bar, Woo, Monte-Carlo Bar, Castelroc, Jack, Bella Vita, U Cavagnetu, L’Inattendu-e, Le Grill, L’Hirondelle, Café de Paris, Le Limun, Stars’N’Bars, Eat Me, Teashop.

Come sappiamo molti problemi del pianeta derivano dalla proprio dalla deforestazione per far spazio agli allevamenti ma sono anche fondamentali le nostre abitudini alimentari. Lo ha confermato anche il report speciale del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc); nell’ultimo sessantennio si è sviluppata in modo esponenziale l’agricoltura e l’allevamento intensivi e il consumo di carne è levitato in modo incredibile. Consumare meno carne a vantaggio delle verdure, secondo una recente ricerca del Bard College di New York pubblicato su Scientific Reports, può ridurre, per esempio, la destinazione di terre ad allevamenti intensivi del 35-50%.