Adesso finalmente è ufficiale. Il ministro della salute ed affari sociali, Didier Gamerdinger, nel corso di un’attesa conferenza stampa ha spiegato chiaramente tutte le difficoltà incontrate e quali sono i programmi per la popolazione del Principato ed i suoi lavoratori, per poter uscire dalla quarantena.
Il ministro in introduzione ha spiegato che l’epidemia fortunatamente, continua ad essere contenuta nel Principato di Monaco: “Proporzionalmente al numero di abitanti siamo a livello di Germania ed Olanda– spiega Gamerdinger- Purtroppo dobbiamo contare anche il decesso di residente monegasco, che, ricoverato dal 16 marzo al CHU di Nizza non ce l’ha fatta“.
Ha proseguito poi il ministro: “Dato che siamo riusciti ad evitare l’onda epidemica abbiamo deciso di riprendere le attività non COVID19 del CHPG, dell’IM2S e del Centro Cardio Toracico. Dobbiamo riprendere a curare anche i pazienti affetti da altre patologie e non dobbiamo lasciarli aggravare“. In questo periodo di quarantena, i medici generici, che si sono occupati di controllare i pazienti che potevano essere positivi, proseguono le visite online grazie ad un software apposito.
Il ministro della salute è poi passato agli argomenti di cui tutti aspettavamo notizie: le maschere e i test sierologici. “Per contrastare l’epidemia e per uscire dalla quarantena abbiamo tre mezzi – ha detto Gamerdinger – le mascherine, i tamponi e i test sierologici”. Il ministro ha spiegato le grandi difficoltà affrontate per riuscire a far arrivare a Monaco le maschere, non solo per rifornire l’ospedale ma anche tutto il personale sanitario che lavorava presso altre strutture come le case di riposo. Sono stati riforniti: il personale dei supermercati, mercati e negozi di alimentari; il personale che gestisce la sicurezza e le portinerie degli immobili. È stato necessario creare anche una stock di scorta che sarà gestito dal ministero dell’interno.
“Ci siamo rivolti a diversi Paesi per ottenere le mascherine, alla fine abbiamo assicurato la filiera di approvvigionamento ma abbiamo avuto molti problemi con gli aeroporti – ha spiegato il ministro – siamo passati dal Lussemburgo, dalla Germania ora anche da Milano. Poi da ogni città sono partiti i camion che hanno consegnato le maschere. Abbiamo dovuto stare attenti anche a non acquistare materiale con false certificazioni. Non è stato facile. Ad oggi abbiamo un stock di 3 milioni 609 mila maschere chirurgiche e 274 mila maschere FFP2 e una comanda di 9 milioni di maschere attese per i prossimi giorni“.
Adesso inizierà la distribuzione su grande scala per tutti gli abitanti del Principato ma anche per i lavoratori. A conti fatti 12/13 milioni di mascherine sembrano tante ma in definitiva non è così.
Le mascherine dovranno essere portate da tutti ogni volta che si esce e mai tolte, fino al rientro a casa!
“Le maschere sono come la quarantena – ha detto Gamerdinger- sono lo strumento che protegge ognuno di noi e protegge gli altri. Se vogliamo uscire dalla quarantena dovremmo indossarle ad ogni uscita ed usarle correttamente. Vanno indossate per tutto il tempo che si è fuori e mai tolte, quando si parla o si entra in un negozio. Ho visto cose ridicole in giro. Gente con mascherine nel collo appese ad un orecchio…. questo non serve a niente!“.
Insomma bisogna mettersi tutti bene in testa che le mascherine dovranno essere portate se si vuole riprendere una parvenza di vita normale in attesa di un vaccino che ancora non c’è ed evitare il ritorno di pandemie.
Il ministro ha spiegato il calcolo fatto in base al numero di abitanti. Siamo 38 mila abitanti a Monaco, se fossero date ad ogni cittadino 2 maschere gettabile al giorno, ne servirebbero 532 mila ogni settimana e 2 milioni 280 mila al mese. E poi bisogna pensare ai lavoratori frontalieri, italiani e francesi, che torneranno a lavorare. Dato che i numeri sono davvero molto elevati il governo ha deciso di organizzare in questo modo.
Uso delle mascherine.
A tutta la popolazione che risiede a Monaco saranno consegnate a casa, per ogni persona due mascherine riutilizzabili e lavabili che possono essere usate per un mese, allo scadere del quale saranno consegnate le nuove. In questo modo le mascherine lavate alla sera possono essere riutilizzate il giorno dopo: una al mattino, l’altra al pomeriggio.
Per questo motivo, il governo ha deciso di comprare le produzioni di maschere locali prodotte della società Bettina e Banana Moon. A Bettina sono state comprate le prime 80 mila maschere, certificate dall’esercito militare francese. La società del Principato ne produrrà fino a 2 mila pezzi al giorno. Banana Moon ne produrrà circa 800. Il ministro ha anche aggiunto che sono partiti gli ordini a due società italiane, 80 mila ordinate dopo l’accordo del CHPG e 40 mila altre maschere ordinate ad un altro produttore la cui certificazione è stata controllata dalla DAS.
Da venerdì 17 aprile le maschere, gratuite per la popolazione residente, saranno distribuite a domicilio: priorità agli over 65 anni.
Il Dipartimento dell’Interno gestirà la distribuzione in collaborazione con il servizio sociale del Comune di Monaco e la Croce Rossa Monegasca. Casa per casa, in modo capillare saranno distribuite ad ogni famiglia.
Le prime a riceverla saranno le 10 mila persone che vivono a Monaco dai 65 anni in su, i più fragili di fronte al corona virus. Poi via via tutta la popolazione.
“Dal momento che avremo ricevuto le maschere a casa, sarà un dovere indossarle, – ha detto il Ministro – così si prepara l’uscita dalla quarantena!”
Per tutti i frontalieri che a poco a poco riprenderanno il loro lavoro a Monaco, saranno consegnate le mascherine chirurgiche usa e getta. Ogni operatore economico dovrà informare il sindacato di categorie di quanti dipendenti ha, per potere andare a ritirare lo stock. Le maschere avranno il prezzo di costo. La logistica di consegna sarà allo stadio.
Anche le farmacie, i supermercati, sono autorizzati a rifornirsi di maschere e a venderle. Il ministro ha spiegato che però il prezzo è stato fissato per tutti uguale: 2,50€ per le chirurgiche e 7 € per le FFP2. Il ministro ha anche spiegato che le due società di Monaco stanno studiando delle mascherine adatte alle diverse fasce di età: dai bambini agli adolescenti.
I test di analisi sierologici, rapidi, in arrivo in tutta Europa ma certificati seriamente.
L’altro mezzo necessario per uscire dalla quarantena saranno i test. Anche in questo caso il ministro Gamerdigner non ha nascosto la difficoltà a fare i tamponi, a causa della dipendenza dalla Francia per analizzarli; al CHPG per avere la conferma del COVID19 a tutti i ricoverati, si sono fatte le TAC che mostravano lo stato dei polmoni colpiti dal virus. Adesso le attese europee e quindi anche del Principato riguardano i rapid test sierologici e soprattutto quelli che sono in grado di rilevare la positività al virus (quindi la persona deve essere posta in quarantena per sorvegliare che non sviluppi i sintomi e non possa diffondere il virus) ma anche dimostrare con certezza chi è entrato in contatto ed ha sviluppato l’immunità (guarito).
Una cosa è certa, non si esce dalla quarantena senza screening diagnostico!
Il CHPG aveva ricevuto mille di questi test che sono stati controllati perché bisogna avere la certezza di non ottenere falsi negativi. La Spagna ha dovuto rinviare al mittente questi test acquistati perché si sono accorti che non erano precisi. Gamerdinger ha spiegato che una società tedesca ha inviato al CHPG 2 mila test, che ora saranno controllati e se saranno ritenuti precisi saranno ordinati. Si aspettano anche dei rapid test dalla Cina (30 mila) però si devono ancora ottenere le certificazioni corrette e poi ci saranno i soliti problemi di trasporto. I test per controllare l’immunità nei laboratori del Principato non sono ancora certificati ma saranno sicuramente molto precisi.
Anche Monaco guarda a Google e Apple per una tracciabilità volontaria contro il COVID19
Un’applicazione sul proprio telefonino aiuterà le persone a determinare se sono state esposte a qualcuno affetto da COVID-19. In questo momento la tracciabilità dei contatti è uno strumento fondamentale per aiutare le autorità sanitarie a monitorare la diffusione della malattia e a informare le persone potenzialmente esposte. Infatti se una persona dichiara (in modo anonimo) di esse colpita dal virus l’applicazione contatterà tutte le persone con cui ha avuto contatti nei giorni precedenti che dovranno mettersi in quarantena. Si tratta di un sistema di tracciamento dei contatti che funzionerà su dispositivi IOS e Android, il sistema utilizzerà il Bluetooth dei dispositivi per trasmettere un ID anonimo a corto raggio.
Infine il ministro ha reso noto che una società monegasca ha isolato le proteine del virus, quindi ha brevetto depositato il sistema, ora prosegue nella ricerca.