MONACO: L’ULTIMO GIORNO DI SCUOLA

Cristina Veronese ci racconta in questo articolo, la ripresa e la fine della scuola a Monaco all’epoca covid-19, tra ansie ma anche successi per insegnanti, studenti e genitori.


Cristina Veronese ci racconta in questo articolo, la ripresa e la fine della scuola a Monaco all'epoca covid-19, tra ansie ma anche successi per insegnanti, studenti e genitori.
ft. (c)Cristina Veronese/WSM

Venerdì 26 giugno 2020 sarà l’ultimo giorno di scuola per gli allievi del Principato di Monaco. Per la maggior parte degli scolari sarà la fine delle classi virtuali, per quelli del primo e dell’ultimo anno di ogni ciclo scolastico sarà invece l’ultimo giorno di scuola “reale”.

Un anno scolastico particolare a causa del #Codid-19 che ha cambiato i comportamenti sociali e i modelli pedagogici. I maestri e i professori hanno dovuto mettere in atto nuovi programmi adattandoli alla tecnologia e i genitori si sono trasformati in insegnanti provetti. Questa fase di scuola virtuale prima e di scuola con distanziamento sociale e gesti barriera antivirus dopo, mi ha fatto capire ancora una volta quanto la scuola sia importante per la società odierna e soprattutto quella futura. Anche se con molta apprensione ho guardato mio figlio rientrare il 25 maggio a scuola e sono felice di averglielo permesso.

Tutto è stato organizzato nei minimi particolari per evitare situazioni di contagio, in particolare ho potuto osservare le modalità adottate nell’École Saint Charles: le classi non s’incontrano mai tra di loro, grazie ad entrate ed uscite ad orari differenti, le barriere obbligano ad un percorso ben definito sotto il controllo di sorveglianti, gel all’entrata, nessuno zaino, banchi distanziati, un computer per ogni utente, mascherina obbligatoria per allievi, insegnanti e personale scolastico. Gli allievi che sono rimasti a casa, (il rientro era raccomandato ma non obbligatorio) continuano ad accedere al programma virtuale, grazie agli insegnanti che assicurano anche collegamenti in diretta durante le lezioni in classe. 

Noi genitori abbiamo capito quanto i nostri figli avessero bisogno di ritornare ad avere relazioni sociali e accedere direttamente all’insegnamento, perché un insegnante è molto di più di una figura istituzionale, è la persona alla quale affidiamo i nostri figli per l’apprendimento scolastico e non solo. 

All’inizio dell’anno scolastico il maestro di mio figlio, all’ultimo anno di elementari, aveva  pronunciato, durante la riunione coi genitori, alcune frasi, parole e propositi  importanti che sono stati pienamente messi in atto durante il suo programma pedagogico: fiducia in se stessi, collaborazione e non competizione, rispetto, autonomia, comprensione, incoraggiamento, errore come processo dell’apprendimento, valorizzazione del lavoro svolto, vivere ed imparare assieme.

Siamo arrivati quindi alla conclusione di un anno scolastico anomalo e complicato. I genitori hanno avuto ansie, gli allievi si sono adattati e gli insegnanti si sono impegnati ancora di più nella loro missione. 

Vorrei concludere l’articolo con questa citazione:

Dobbiamo allenare i bambini alla cooperazione, per risollevare la società di domani”. Arnaud, Maestro all’École Saint Charles di Monaco

Cristina Veronese, scrittrice collabora con MonteCarloin
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Cristina Veronese, a volte scrittrice, a volte blogger. Attenta osservatrice di social media, donne e relazioni amorose che diventano argomenti per le sue storie su blog e settimanali femminili. Con uno dei suoi racconti ha vinto anche un concorso letterario nazionale. Dal 2016 collabora con MonteCarloin, per il quale con brio scrive racconti, attualità culturali e interviste. Il 14 febbraio 2018 è uscito il suo primo romanzo intitolato È infinita, lo sento.