Guidare in Italia un veicolo targato Principato di Monaco con patente italiana è vietato. In effetti, negli ultimi tempi il Consolato Generale di Monaco a Genova, riceve ogni mese diverse targhe di veicoli monegaschi sequestrate in Italia.
Spiega Claudio Senzioni, Cancelliere Generale del Consolato: “Esiste una normativa italiana da gennaio 2019, che vieta ad un italiano, residente in Italia, di guidare un’auto con targa del Principato. È vietato ai privati ma anche a chi guida auto aziendali”. L’infrazione può costare una multa tra i 712 e i 2.848 euro, oltre al ritiro del libretto di circolazione, il sequestro dell’auto e il ritiro delle targhe che vanno alla prefettura italiana. Ed è qui che entra in gioco il Consolato di Monaco a Genova, spiega Senzioni: “Per competenza la prefettura invia le targhe al consolato e noi dobbiamo inviarle al Service des Titres de Circulation di Monaco, che le restituirà al legittimo proprietario della auto”. Il problema è che per la maggior parte delle volte le persone a cui sono sequestrate le auto sono mogli o mariti di italiani che risiedono a Monaco ma i cui coniugi con i figli in effetti vivono in Italia (in realtà tutta la famiglia vive in Italia) ma chi magari ha un lavoro che glielo permette, prende la residenza a Monaco per non pagare la tassa applicata dal governo italiano ai frontalieri e non pagare tasse sull’auto. Dato che però per alcune persone fa chic guidare un’auto targata Monaco, il coniuge o anche i figli non aventi diritto, si mettono alla guida dell’auto. Quando vengono beccati dalle forze dell’ordine italiane si applica la normativa e quello descritto sopra.
“Oltre ad essere nel torto marcio – spiega il segretario generale del Consolato di Monaco a Genova – la gente telefona al nostro ufficio accusandoci di non voler restituire la targa, con presunzione e arroganza. Non capiscono, nonostante la multa, che sono loro che non rispettano la legge. Noi, finché la prefettura non ci invia le targhe non possiamo inviare a Monaco qualcosa che non abbiamo!”.
Il rischio riguarda anche gli italiani frontalieri, (residenti in Italia ma che lavorano a Monaco) che usano la vettura aziendale monegasca in Italia e su questo argomento, Roberto Parodi (Fai Frontalieri) spiega: “Siamo in attesa di un primo provvedimento del governo italiano che modifichi la norma. Se va tutto bene forse entro la fine dell’anno lo avremo, quando uscirà il nuovo codice della strada“.
Sarà comunque probabilmente il caso che anche le autorità monegasche facciano delle indagini più approfondite su questi finti residenti e spingano per un accordo con le autorità italiane per la guida autorizzata su veicoli aziendali.