Nominata il 1 settembre 2020 al posto di Direttrice della divisione dei Laboratori dell’Ambiente dell’Agenzia Internazionale Atomica, abbiamo incontrato la dottoressa Florence Descroix-Comanducci.
Racconta Florence Descroix-Comanducci: Ho il piacere e l’onore di essere la prima monegasca a ricoprire questo ruolo. Ho iniziato a conoscere il lavoro dei tre laboratori ambientali che sono qui a Monaco ed uno che è in Austria nella sede dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. sono gli unici laboratori delle Nazioni Unite dedicati all’ambiente. Qui a Monaco abbiamo un laboratorio di radio-chimica che si occupa dei prodotti contaminati e segue la radioattività, in mare, da’ aiuti agli Stati membri con un servizio radio-ecologia. Un servizio per gli inquinanti come le plastiche e idrocarburi e a Vienna ci si dedica all’inquinamento terreste. Ci sarebbe molto da dire su tutto quello che viene fatto, come gli studi sull’acidificazioni degli oceani ed anche io ho ancora tanto da scoprire.
MCin: Lei è biologa e per sei anni è stata Segretario esecutivo di ACCOBAMS, per lei è come tornare a casa visto che in precedenza aveva lavorato nei laboratori qui; come è avvenuto questo ritorno?
F.D.C.: Ho lavorato per 17 anni nel servizio di radio-ecologia proprio perché sono di formazione biologa-oceanografa anche se ho voluto dedicarmi anche all’aspetto diplomatico delle organizzazioni internazionali. Le mie esperienze mi hanno portato alla direzione di ACCOBAMS (Accordo per la Conservazione dei Cetacei per il Mediterraneo e Mar Nero) per sei anni quindi oggi sono di ritorno, a casa, con un bagaglio di esperienze in più.
MCin: donna, biologa, monegasca, rende fiero il suo Paese ma so che è molto contenta del fatto che nei laboratori lavorano anche molte donne.
F.D.C.: Le Nazioni Unite cercano di avere un equilibrio di presenze tra donne e uomini sono pertanto molto fiera di dire che i nostri laboratori hanno lo stesso numero di donne e uomini, forse addirittura qualche donna in più.
MCin: lei dirige i laboratori, appassionata di oceani ma anche moglie e mamma. Chi è al di fuori del suo lavoro, quali sono le altre sue passioni?
F.D.C.: Per le donne che dirigono una grande struttura sovente è un po’ diverso bisogna coniugare tutto. Io per esempio sono anche nonna, devo cercare di mantenere il giusto equilibro tra il lavoro che è molto importante e la vita di famiglia quindi il tempo libero è poco e lo dedico in priorità ai miei nipotini e poi suono in un gruppo. Inoltre la mia famiglia è produttrice di vino nella regione di Beaujolais e quindi apprezzo molto un momento conviviale a tavola con del buon vino. Spero di poter condividere l’aspetto della convivialità con i collaboratori dei laboratori.
MCin: quale strumenta suona nel gruppo?
F.D.C.: le conga, sono percussioni afro-cubane, ho vissuto nell’America del sud e quindi questo mi è rimasto della cultura dell’America latina.
MCin: Lei è appena arrivata ma ha già le idee chiare per il suo apporto?
F.D.C.: Sarebbe pretenzioso da parte mia dire che ho una visione estremamente chiara di tutto quello che si dovrà fare nei prossimi anni. Bisogna sapere che questi laboratori sono un centro di eccellenza in termine di nuove tecnologie e di aiuti agli Stati membri. Iscrivere la forza dei laboratori nell’ambito del decennio per gli oceani e nella scienza per uno sviluppo sostenibile è un’iniziativa delle Nazioni Unite che inizierà il prossimo anno e per il quale il laboratorio dovrà contribuire in modo importante. C’è poi la parte che riguarda la comunicazione e la collaborazione con le altre organizzazioni internazionali che trattano sempre argomenti ambientali, dobbiamo unire le nostre forze, siamo in un mondo in pieno cambiamento. La protezione della biodiversità, i cambiamenti dell’ambiente in generale, sono al centro delle preoccupazioni ed i laboratori marini di Monaco dell’AIEA devono ricoprire un posto in primo piano.