IL CHPG HA DECISO LA CREAZIONE DI DUE UNITÀ DEDICATE ALLA GESTIONE DEI PAZIENTI COVID A CAUSA DELL’ACCELERAZIONE DEL NUMERO DI PAZIENTI POSITIVI
Questo rafforzamento complessivo delle capacità di ricovero dovrebbe consentire ai team del CHPG di far fronte a un aumento del fabbisogno nei prossimi giorni. Infatti secondo le previsioni, condotte dall’Istituto Pasteur, la stragrande maggioranza dei pazienti ricoverati positivi non hanno una forma eccessivamente grave della malattia. Bisogna però evitare che il virus continui a girare per evitare che si rinforzi. Per ora i posti letti in terapia intensiva sono 19 di cui 5 già occupati. Il CHPG ha la volontà di mantenere le attività programmate nei vari reparti per non rischiare ritardi nell’assistenza.
Dal 5 novembre scorso l’ospedale è organizzato così:
- apertura di un’unità di 16 posti letto dedicata ai pazienti COVID+ con sintomi legati alla polmonite, che all’occorrenza può arrivare a 30 letti.
- installazione di 7 posti di terapia intensiva, oltre agli 8 letti di rianimazione, e 4 letti dell’unità di monitoraggio chirurgico continuo esistente.
I restanti pazienti di COVID+ continuano ad essere ricoverati nel servizio specializzato per la patologia principale di cui soffrono, poiché il loro ricovero può essere legato anche ad un altro motivo.
Per semplificare questa organizzazione il CHPG e l’IM2S hanno rafforzato la loro collaborazione in modo che l’attività di emergenza osteo-articolare possa essere accolta, durante il giorno, 7 giorni su 7, presso la sede l’IM2S. Anche il Centro Cardio-Toracico di Monaco è pronto a sostenere il
dispositivo.
Le visite sono per ora sospese in tutti i reparti di Medicina, Chirurgia, Ostetricia, salvo autorizzazione del primario del reparto.
Tuttavia, sono autorizzate, a determinate condizioni e nel rigoroso rispetto dei gesti barriera, in psichiatria e nel reparto di gerontologia.
Raccomandazioni ai pazienti: prima di ogni ricovero ospedaliero programmato, si deve tenere un colloquio multidisciplinare per valutare caso per caso il rapporto beneficio/rischio. Di conseguenza, i pazienti sono invitati a continuare la loro cura nel modo normale e saranno contattati dal CHPG solo se è pertinente riprogrammare il loro ricovero in ospedale.
Le cure non vanno mai sospese di propria iniziativa!