Durante questo periodo di pandemia COVID-19 la Cooperazione internazionale di Monaco non ha abbandonato quei Paesi africani che aiuta da sempre.
Burkina Faso, Burundi, Libano, Madagascar, Mali, Mauritania, Marocco, Niger, Senegal, Sudafrica e Tunisia sono i Paesi per cui il Dipartimento della Cooperazione Internazionale del Governo di Monaco ha istituito un sistema eccezionale di aiuti d’urgenza. Oltre agli ovvi rischi per la salute che comporta in Paesi con sistemi sanitari insufficienti e fragili, questa pandemia sta avendo ovviamente un effetto devastante sulle economie. Spiega Bénédicte Schutz, Direttrice della Cooperazione Internazionale: “A partire dalla primavera, il Principato è stato in grado di offrire rapidamente ai suoi partner aiuti finanziari non solo per la prevenzione dell’epidemia, ma anche per combattere gli effetti della quarantena“. Aggiunge Laurent Anselmi, Ministro delle relazioni estere e cooperazione internazionale: “Anche il Principato soffre dei problemi legati alla pandemia, sanitari ed economici ma essendo un Paese sano non ha abbandonato i paesi più vulnerabili e deboli ed il governo ha sbloccato 3 milioni di euro per rispondere alla richiesta di aiuti lanciata dalle Nazioni Unite“. I 2/3 dei soldi sono stati destinati ai 7 Paesi sopra citati. L’aiuto ha contribuito, ad esempio, a sostenere la campagna di prevenzione della pandemia in Burundi, a sostenere le famiglie di rifugiati siriani altamente vulnerabili in Libano e ad acquistare maschere prodotte localmente per le comunità mirate in Niger.
Il Principato ha anche risposto alla richiesta della Commissione Europea di una risposta globale alla pandemia con un impegno finanziario di un milione di euro a favore di GAVI (Global Alliance for Vaccines) e dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).