Ritratti Filmati, firmati da Charles Fréger

Ultimi giorni di una mostra, che se non avete ancora visto, merita sicuramente una visita alla Salle d’Exposition Quai Antoine I con i video-ritratti firmati da Charles Fréger.

Questo progetto espositivo, prodotto e organizzato dalla Direzione degli Affari Culturali sotto la supervisione del curatore Björn Dahlström, è nato subito dopo la fine della quarantena. Fréger è un fotografo ritrattista ma per questo lavoro ha voluto mettersi alla prova, proponendo qualcosa che non aveva ancora fatto. Invece dei ritratti fotografici, ha voluto proporre un ritratto della società monegasca ma in video. Sfida sicuramente riuscita!

Spiega Françoise Gamerdinger, Direttrice degli Affari Culturali: “Avevamo programmato una mostra per fine anno ma a causa della pandemia è stata spostata nel 2021. Così volevamo trovare un’idea diversa che potesse avere un legame con il periodo che stiamo vivendo. Björn Dahlström conosceva il lavoro di Fréger, noto soprattutto per i suoi ritratti di persone che indossano divise e costumi. Lo abbiamo contattato e il risultato, di cui siamo molto felici si può vedere alla salle del Quai Antoine I“.

La mostra ha ottenuto un gran successo, chiuderà il 3 gennaio 2021 ma non pensate di andare ad ammirare delle fotografie ma una serie di video molto particolari. Si tratta infatti, di una pagina di storia di Monaco, una grande fotografia che rappresenta diversi mestieri e attività del Principato.

Alcune sequenze dell’esposizione, Video©WSM

Charles Fréger ogni persona è stata registrata da sola e poi i video-ritratti proiettati tutti insieme, come un grande concerto. Il primo ad essere ripreso è stato S.A.S. il Principe Alberto II, in alta uniforme e poi infermieri, medici, tifosi di calcio, muratori, carabinieri del Principe, musicisti dell’Orchestra Filarmonica e ballerine dei Balletti di Monte-Carlo, studenti delle scuole, diversi sportivi, scout, anziani del club Temps de Vivre, ecc..

Il contesto della pandemia di Covid-19, ha avuto un ruolo importante; l’uso delle maschere, vero e proprio baluardo contro l’individualità, ha portato al bisogno di ristabilire un legame tra il fotografo-operatore e i suoi modelli.

Una mostra suggestiva e coinvolgente con 181 ritratti-video, ed un sottofondo che è la declinazione della nota La, tenuta non solo dagli strumenti musicali, dalle voci ma anche dal suono della retromarcia dei camion-betoniere, dal rumore dei cantieri edili, dal rumore dell’acqua. Interessante è ascoltare la spiegazione del fotografo in persona, posizionandosi sotto la postazione audio a campana.

L’esposizione è gratuita, apertura dal martedì alla domenica dalle ore 13 alle ore 19. Salle d’Exposition du Quai Antoine Ier 4, quai Antoine Ier – 1er étage