DONNE IMPRENDITRICI: ORNELLA BARRA, COME CAMBIA LA FARMACIA

Ornella Barra, l’imprenditrice italo-monegasca, farmacista di formazione e Co-Chief Operating Officer di Walgreens Boots Alliance, ha raccontato a MonteCarloin come ha vissuto questi mesi di crisi sanitaria nel mondo del suo lavoro ed ha spiegato: “La strategia a lungo termine serve per uscire dalla crisi sanitaria”.

Donne Imprenditrici: MonteCarloin incontra Ornella Barra di Walgreens Boots Alliance
Ornella Barra Co-Chief Operating Officer di Walgreens Boots Alliance

MCin: Avete avuto da poco i risultati economici del trimestre appena trascorso, molto positivo ma quanto impegno occorre per mantenere l’equilibrio che voi riuscite ad avere nel mondo del lavoro?

O.B.:Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, i risultati del primo trimestre dell’anno fiscale 2021 sono stati superiori alle aspettative. Le vendite sono cresciute del 5,7%, il net cash da attività operative è stato pari a 1,2 miliardi di dollari, in crescita di 134 milioni di dollari e il free cash flow è stato di 763 milioni di dollari, in crescita del 13%.

La situazione è ancora complessa, ma queste cifre confermano che stiamo andando nella direzione giusta. La pandemia ha messo a dura prova tutti indistintamente, cittadini, aziende, istituzioni, sistemi sanitari. Chi però aveva solide fondamenta prima della crisi ed è riuscito a rispondere efficacemente al cambiamento, potrà risollevarsi prima e meglio di altri.

Lo sviluppo di Walgreens Boots Alliance è fondato su una strategia a lungo termine, che si è rivelata valida anche nel pieno della crisi sanitaria. Di fronte agli improvvisi cambiamenti innescati dal Covid, abbiamo dovuto reagire con grande flessibilità e spirito di adattamento. Ma le nostre priorità strategiche non sono cambiate.

A gennaio 2020 siamo stati tra i primi a capire la gravità della situazione, ben prima che il virus si diffondesse in Occidente. Abbiamo un’importante presenza in Cina attraverso GuoDa, catena di oltre 7,500 farmacie in tutto il Paese, di queste, circa 400 nella provincia di Hubei, di cui Wuhan è la capitale. All’inizio le difficoltà sono state enormi, ad esempio per reperire e trasportare quantitativi adeguati di mascherine. Ma questa esperienza ci ha permesso di capire tante cose velocemente e intervenire nelle altre regioni del mondo in cui siamo presenti.

Dall’Europa, all’America Latina, agli Stati Uniti le nostre farmacie sono rimaste sempre aperte, garantendo assistenza sanitaria al pubblico nel momento di massimo bisogno. La Casa Bianca ha scelto Walgreens per i test Covid, ad oggi ne abbiamo fatti milioni e ora anche per le vaccinazioni: ne abbiamo già fatte più di 1 milione ed entro la fine dell’estate prevediamo di somministrare 30 milioni di dosi.

Discorso simile nel Regno Unito, dove Boots ha effettuato oltre 2 milioni di test Covid e ha aperto ad oggi 11 centri per le vaccinazioni, in ciascuno ne facciamo più di 1.000 a settimana. Senza dimenticare la distribuzione farmaceutica, attività poco conosciuta dal grande pubblico ma indispensabile per assicurare il rifornimento regolare di farmaci e prodotti sanitari essenziali a ospedali, medici e farmacie. Ora stiamo anche distribuendo i vaccini in varie parti d’Europa, tra cui UK e diverse regioni di Francia, Germania, Spagna, Repubblica Ceca. Svolgere un servizio pubblico essenziale in un momento così critico comporta grande responsabilità e focalizzazione. Sono veramente orgogliosa dei nostri collaboratori, specialmente quelli in prima linea che hanno lavorato senza sosta e con incredibile dedizione nelle farmacie, nei magazzini e sui van. Il loro esempio deve ricordare a tutti il valore dell’impegno e del sacrificio. Garantire la loro sicurezza è per noi una priorità assoluta, e finora siamo riusciti a evitare qualsiasi contagio sui luoghi di lavoro.

MCin: Avete appena venduto una parte della vostra attività ad AmerisourceBergen. Ci vuole spiegare esattamente di cosa si tratta?

O.B.: Lo scorso 6 gennaio abbiamo annunciato un accordo che prevede l’acquisizione da parte di AmerisourceBergen della maggioranza delle attività Alliance Healthcare di Walgreens Boots Alliance, per circa 6,5 miliardi di dollari. AmerisourceBergen è un leader della distribuzione farmaceutica negli Stati Uniti e nostro partner dal 2013. Walgreens Boots Alliance è infatti il maggiore azionista di AmerisourceBergen con una quota di quasi il 30%, e io sono membro del Consiglio di Amministrazione.

Una relazione di lunga durata dunque, che oggi evolve in maniera naturale e con benefici per tutte le parti coinvolte. Alliance Healthcare potrà infatti continuare a svilupparsi all’interno di un’importante realtà, interamente specializzata nella distribuzione e orientata ai mercati globali. Al tempo stesso, WBA potrà concentrarsi sullo sviluppo del suo business principale, la farmacia retail, pur mantenendo i benefici che derivano da un coordinamento con l’attività wholesale. Significa avere nuove risorse da investire, non solo finanziarie, ma anche in termini di talenti e idee, per trasformare le farmacie in veri e propri centri per la salute nelle comunità. Il Covid ha reso ancora più evidenti alcune lacune dei sistemi attuali e le farmacie sono una risorsa ben radicata sul territorio, che può essere potenziata. Un esempio concreto di quanto stiamo già facendo in questo senso è la collaborazione in America tra Walgreens e la rete di cliniche per le cure primarie VillageMD, di cui possediamo il 30%, per realizzare fino a 700 cliniche in quattro anni da affiancare alle farmacie Walgreens in 30 Stati. Le cliniche “Village Medical at Walgreens” assisteranno pazienti con patologie sia croniche che acute e offriranno prestazioni specialistiche in campi medici come l’oncologia, la cardiologia, e la diabetologia. Il paziente viene seguito da un team multi-disciplinare di cui fanno parte medici, farmacisti e altri professionisti sanitari, che conoscono la sua storia e comunicano in tempo reale tra loro. È un approccio che può fare la differenza, specialmente per le persone anziane o con malattie croniche, o in territori carenti dal punto di vista di strutture sanitarie tradizionali.

MCin: Il 2020 è stato un anno intenso, molto difficile per l’arrivo del Covid-19 che ha sorpreso tutti ma il 2021 non si presenta ancora in discesa. Il settore farmaceutico, molto diverso da uno stato all’altro sta assumendo sempre più importanza perché molto vicino alle persone. In che modo vede l’evoluzione delle farmacie nel futuro?

O.B.: Anche nel 2021 continueremo a fare i conti con la pandemia, questo è certo. Finché non si completeranno le vaccinazioni, dovremo continuare a osservare le regole anti-contagio: lavarsi le mani, indossare la mascherina, rispettare il distanziamento. Sembra non sia più “di moda” parlarne ma io penso invece che sia importantissimo ricordarle proprio adesso. Portare la maschera equivale a una mezza vaccinazione. La farmacia è il presidio sanitario più vicino alle persone, questo è vero praticamente in tutti i Paesi, indipendentemente da come sono organizzati i sistemi sanitari nazionali. E potrà quindi diventare sempre più centrale per la salute sul territorio, anche grazie alle molte innovazioni che stanno arrivando.

Walgreens a Chicago

In WBA negli ultimi tre anni abbiamo investito e lavorato molto, e stiamo iniziando a vedere i frutti di questi sforzi. A cominciare da quanto stiamo realizzando con Microsoft, con cui abbiamo una partnership strategica a lungo termine. Dopo aver completato la trasformazione digitale della nostra organizzazione, stiamo ora mettendo a punto una piattaforma di soluzioni innovative destinate a cambiare il modo in cui ci prendiamo cura della nostra salute. Negli Stati Uniti per esempio abbiamo un servizio chiamato Walgreens Find Care® che permette a chiunque di cercare online servizi sanitari nella propria zona e scegliere in base alle proprie preferenze. Di recente l’abbiamo potenziato con una chatbot basata su Microsoft Healthcare Bot, tramite cui si può fare una valutazione del rischio Covid. Da poco abbiamo anche aggiunto la possibilità di prenotare via web o app un test o una vaccinazione Covid in farmacia.

Un altro servizio molto apprezzato è quello offerto da Boots in UK per consultare un medico di medicina generale in video tramite app. Basta prenotare l’appuntamento quando si vuole, collegarsi alla visita e ricevere il parere medico e l’eventuale prescrizione. Il servizio è gratuito per i pazienti di numerosi centri medici convenzionati con l’NHS. Crediamo molto nell’interazione tra professionisti della salute e investiamo affinché il farmacista possa dedicarsi di più ai suoi pazienti. Per questo abbiamo acquisito una quota di maggioranza in iA, azienda che sviluppa soluzioni di automazione tecnologicamente molto avanzate per la farmacia. Migliorare l’automazione nella preparazione degli ordini consente ai farmacisti di concentrarsi su attività a più alto valore aggiunto.

Donne Imprenditrici: Ornella Barra di WBA, come cambia la farmacia
Una farmacia Boots ad Oxford Street a Londra

In futuro le farmacie potranno svolgere un ruolo crescente anche nel panorama della medicina di precisione o personalizzata. In Olanda le farmacie Boots e Alphega hanno introdotto un servizio sperimentale di farmacogenomica: tramite un test di analisi del DNA, medici e farmacisti ottengono informazioni utili per calibrare la terapia farmacologica sul paziente. Anche Walgreens è attiva in questo campo, tramite il progetto di ricerca “All of Us” promosso dal National Institutes of Health americano e primo nel suo genere. Obiettivo è raccogliere informazioni sullo stile di vita dei pazienti per trovare cure migliori contro tantissime malattie, compreso il Covid. Informazioni basate su analisi biomediche e genetiche, ma anche su dati raccolti tramite smartwatch e app, ormai sempre più diffusi.

MCin: Come ha vissuto questa crisi, nell’ambito del lavoro ma anche personalmente e soprattutto come vede il futuro, anche dal punto di vista sociale?

O.B.: Il Covid ha cambiato in pochi giorni la vita di tutti a tutti i livelli e senza distinzione. Ovviamente anche per me è stato così, ero abituata a vivere in aereo tra un continente e l’altro e seguire direttamente il business nei diversi Paesi. All’improvviso, come tutti, ho dovuto rivoluzionare il mio modo di lavorare e la gestione della mia quotidianità e questo proprio nel momento di massima emergenza per l’organizzazione. La pandemia ci ha costretto a utilizzare molto di più la tecnologia, per comunicare, fare shopping, lavorare, informarci e svagarci. Questo sta creando nuove abitudini e stili di consumo, ma non credo che si potrà mai rinunciare alla dimensione fisica. Anzi, dopo tutto questo tempo passato dietro uno schermo, penso ci sarà un grande ritorno all’esperienza reale. Dovremo costruire la nuova normalità trovando un giusto bilanciamento e creare un sistema in cui tutte le opzioni possano trovare spazio. Anche perché l’accesso alle tecnologie digitali non è sempre scontato per tutti; anzi, tantissime persone hanno difficoltà a far seguire la scuola a distanza ai figli o prenotare una prestazione sanitaria online. Il Covid ha messo in luce questa e tante altre disparità nella nostra società. Dobbiamo trovare il modo di rendere il sistema più equo, altrimenti le disuguaglianze diventeranno insostenibili. WBA crede fortemente nel valore dell’inclusione, che ispira la nostra strategia di business e il nostro approccio alla responsabilità sociale d’impresa. È parte del nostro DNA di azienda di salute e inoltre abbiamo centinaia di migliaia di dipendenti di diversa estrazione culturale in oltre 20 Paesi. Sappiamo bene quanto è importante rispettare le diversità, valorizzarle e creare le condizioni per costruire un mondo più inclusivo ed equo.

Nei giorni scorsi abbiamo ufficializzato che da metà marzo avremo un nuovo Chief Executive Officer, Roz Brewer, mentre Stefano Pessina diventerà Executive Chairman del Board come annunciato in precedenza, per seguire ancora meglio la strategia di sviluppo del gruppo. Roz è stata scelta per le sue grandi competenze manageriali, avendo un passato brillante in aziende come Starbucks e Walmart, una forte esperienza nella trasformazione digitale e un’ottima capacità di leadership. È inoltre l’unica donna afroamericana CEO di una azienda del Fortune 500 e questo rappresenta un passo avanti storico verso una maggiore inclusione e la creazione pari opportunità per tutti. Da tempo lavoriamo verso questo obiettivo e infatti sono sempre più numerose le donne in ruoli di vertice in WBA: come Valerie Jarrett recentemente nominata membro del nostro Board of Directors o Annie Murphy da poco diventata Global Chief Commercial Brands Officer and International Retail o ancora la nostra Global Chief Human Resources Officer, Pamela Puryear.

In qualità di Chief del CSR Committee di WBA, non posso che essere orgogliosa di questi risultati. L’inclusione e la diversità sono parte di un approccio strategico alla CSR articolato, che mira a favorire l’accesso alla salute, tutelare le risorse ambientali e garantire condizioni di lavoro eque.

Il 10 febbraio presenteremo il nostro nuovo CSR Report in un evento virtuale in collaborazione con Bloomberg. Sarà un’occasione importante di confronto e ascolto con diversi nostri partner dell’industria e del no-profit sul futuro della farmacia, della salute e della sostenibilità, con la partecipazione di speaker come Jean-Paul Agon, Chairman e Chief Executive Officer di L’Oréal e Alex Gorsky, Chairman e Chief Executive Officer di Johnson & Johnson.

[Per registrarsi all’evento del 10 febbraio “Health and Humanity: Lessons from the Global Frontline” fare clic qui: https://events.bloomberglive.com/Health-and-Humanity-Lessons-from-the-Global-Frontline/home?promo=WBAGuest&tr=true]