In presenza di S.A.S. il Principe Albert II de Monaco, è stata inaugurata al Patio dell’Hotel de Paris, la celebrazione della primavera in stile giapponese. Monte-Carlo Société des Bains de Mer e la Fondazione Highlife Monaco invitano a scoprire questa tradizione un evento di beneficenza a favore della Fondation Prince Albert II de Monaco.
Cherry Blossom ossia fiori di ciliegio, sono il simbolo di questo importante momento che segnano la rinascita e l’equilibrio tra la natura e l’uomo. Un evento voluto dalla filantropa Mayu Wittouck che con il marito, sostiene la FPA2 e proprio in questo periodo, in cui a Monaco si svolge la Monaco Ocean Week e BeMed ha scelto i 12 progetto per contribuire ad eliminare la plastica dal Mediterraneo, per tentare di ritornare ad un equilibrio con la natura.
Tante sorprese per chi si recherà a scoprire il Patio dell’Hôtel de Paris Monte-Carlo, trasformato in un giardino giapponese, con laboratori creativi e culturali basati sulle tradizioni giapponesi, per gustare la gastronomia giapponese, per esprimere un desiderio con l’Ema o per leggere la predizione Omikuji.
Spiega il vice-presidente della FPA2 Olivier Wenden: “Cherry Blossom, la rinascita con la primavera è in un certo senso lo stesso spirito che anima le iniziative della FPA2 oggi. Speriamo presto di entrare in un mondo post Covid, dobbiamo riflettere, come smettere di opporre salute umana, salute animale e ambientale e in che modo reinventare un mondo a livello delle imprese, della finanza. Esiste un grande potenziale sull’economia blu e verde la finanza blu che sono state oggetto questa settimana, all’Ocean week. Siamo consapevoli che c’è un cambiamento reale, una presa di coscienza e delle aziende e dei consumatori per i comportamenti più etici e responsabili dal punto di vista ambientale. lo stesso BeMed usufruirà dell’operazione Cherry Blossom, per contribuire a finanziare i 12 progetti scelti. Dobbiamo lavorare in modo più olistico e inclusivo, trovare soluzioni e risposte al clima, oceani e biodiversità e smettere di trattare questi tre argomenti in modo separato“.
Con il sottofondo musicale del Duo Koto, gli invitati hanno seguito la tradizione giapponese di esprimere desideri indirizzati alle divinità, per mettersi sotto la loro benevolenza, attraverso l’intermediario di un Ema (piccola plachetta di legno). Una volta scritto, i desideri sono appesi al tradizionale portico dei desideri posto nel patio (in Giappone all’entrata dei templi). Gli Omikuji invece sono piccole carte che predicono il futuro.
Ema e Omikuji sono disponibili al pubblico fino al 10 aprile, il ricavato della loro vendita sarà devoluto alla Fondazione Principe Alberto II di Monaco. Il 9 aprile, le Ema saranno bruciate nel corso di una cerimonia, nei giardini della Fondazione, il fumo scaturito verso il cielo garantirà la benevolenza degli spiriti per la realizzazione dei desideri, secondo la cerimonia giapponese.
Il Sovrano è stato il primo ad esprimere il desiderio L’EMA del Principe Il portico dei desideri
Durante i prossimi 15 giorni, attraverso laboratori creativi si potrà scoprire l’arte floreale dell’Ikebana, degli origami e la calligrafia. I più giovani potranno scoprire l’arte della narrazione giapponese con i laboratori Kamishibaï. Senza dimenticare la gastronomia, con workshop culinari dello chef Philippe Joannès e del suo team sul tema del Giappone, la presenza di un maestro di sushi dalle 11.30 alle 15.00 ogni giorno per un pranzo giapponese all’aperto e deliziosi dolci da portare a casa dalla serra Monte-Carlo Catering, dove sono stati confezionati dolci per la prossima Pasqua ispirati al Giappone.
La maestra Ikebana Il pasticcere Ken Thomas, ft(c)WSM
Le tavolette EMA