Il Consiglio Nazionale ha votato due importanti progetti di legge, il primo sulla regolamentazione della professione di commerciante di beni immobili, il secondo sulla dismissione dei beni di dominio pubblico.
DISEGNO DI LEGGE SULLA PROFESSIONE DEL COMMERCIANTE IMMOBILIARE
Il primo testo ad essere esaminato è stato quello sulla professione di commerciante immobiliare che non ha ancora una regola giuridica. Se Balthazar Seydoux. ha spiegato che nel 2019 vi erano 290 commercianti di beni immobili (da non confondere in alcun modo con le agenzie immobiliari), il governo aveva deciso il 24 gennaio 2020, di includere la professione nella lista delle attività considerate sufficientemente rappresentate. Il disegno di legge vuole anche modificare il sistema fiscale derogatorio creando una fonte di entrate supplementari per il bilancio e per incoraggiare il miglioramento sostanziale della proprietà acquisita. Da qui l’introduzione di due meccanismi, uno che obbliga a realizzare lavori fino al 5% del valore di mercato dell’immobile, l’altro che prevede a certe condizioni il pagamento di una somma corrispondente al 2,25% di questo valore. La relatrice di questo progetto di legge, Karen Aliprendi-De Carvalho, ha sottolineato che nel 2012, 17 persone erano impegnate in questa attività di commerciante di proprietà contro le 312 del 2021 e che quindi è apparso essenziale contenere questa situazione.
L’obiettivo di questo testo è di fornire alla professione un quadro legislativo autonomo. Per quanto riguarda il sistema fiscale, l’esenzione dai diritti di trasferimento sarebbe d’ora in poi parziale e condizionato al completamento dei lavori entro un periodo di tre anni, eventualmente prolungato di un anno. Il commerciante di immobili dovrebbe pagare un’imposta di registro del 2,5% e infine sarebbe obbligato a realizzare una quantità di lavori fino al 5% del valore dell’immobile. Incentivi con rimborsi IVA sarebbero anche possibili se il commerciante di immobili può dimostrare che il lavoro è stato eseguito da una società di Monaco. Si stabilisce inoltre che è necessario dimostrare di aver ottenuto una garanzia da una banca o da un istituto finanziario con sede o filiale nel Principato, così come stipulare una polizza assicurativa che copra le conseguenze finanziarie della responsabilità civile professionale.
DISMISSIONE DEI BENI DI DOMINIO PUBBLICO
Il primo firmatario di questa proposta, co-firmata anche da tutti i consiglieri nazionali, è stato ancora una volta Balthazar Seydoux, mentre il relatore è Jean-Louis Grinda, presidente della Commissione per il controllo del fondo di riserva costituzionale e la modernizzazione dei conti pubblici. Grinda ha indicato che la compensazione per tale smantellamento deve corrispondere al valore equo del terreno smantellato.
Questo progetto di legge ha un duplice obiettivo, quello di preservare i fondi pubblici e assicurare la trasparenza delle compensazioni, se necessario attraverso la loro inclusione nel bilancio. Infine a proposito di questa legge, Stéphane Valeri ha dichiarato: “La posta in gioco è spesso considerevole per le finanze pubbliche. Gli importi in questione ammontano a volte a diverse centinaia di milioni di euro“.