LA SICUREZZA A MONACO PASSA DAL RISPETTO DELLE REGOLE

Incontro con il Ministro dell’Interno Patrice Cellario: mascherine obbligatorie , rispetto delle regole anti-covid 19, sicurezza nel Principato e le disposizioni per il ritorno sui banchi di scuola, gli argomenti dell’intervista.

Incontro con il Ministro dell'Interno Patrice Cellario: mascherine obbligatorie , rispetto delle regole anti-covid 19, sicurezza nel Principato e le disposizioni per il ritorno sui banchi di scuola, temi dell'intervista
Il Ministro dell’Interno Patrice Cellario, ft.(c) M.Vitali/Dir.Com.

MCin: Ministro perché in così poco tempo si è dovuti tornare all’obbligo di maschere anche in esterno?

P.C.: La questione è molto semplice, dal momento in cui il governo ha deciso di togliere l’obbligo di maschere in esterno, grazie alla forte diminuzione delle contaminazioni da Covid-19, le persone non hanno tolto solo le maschere, hanno anche abbandonato quelli che sono definiti i gesti barriera, ossia tutte quelle precauzioni che evitano i contagi.

MCin: Girando per la città sono in maggioranza i turisti che non rispettano l’uso delle mascherine in esterno ma anche negli ascensori pubblici e nei parcheggi eppure il Principato è pieno di pannelli e schermi che indicano che l’uso è obbligatorio. Come si spiega il mancato rispetto?

P.C.: Stiamo facendo, come all’uscita della quarantena, un lavoro pedagogico. Fino adesso la polizia ha fermato le persone ricordando che le mascherine vanno indossate. Adesso però scatteranno le sanzioni. 200 euro per il mancato rispetto, contravvenzione che potrà raddoppiare se si è recidivi. Siamo d’estate, è difficile per tutti indossare le mascherine ma è una questione di bene comune! Non voglio giustificare nessuno ma sovente i turisti che vengono a passare solo una giornata a Monaco, arrivano con treno o auto, non pensano neppure che a Monaco possano esserci regole diverse dal Paese da cui provengono. Non fanno neanche caso ai pannelli disposti in città, in maggioranza sono in buona fede, per questo fino ad ora abbiamo tollerato. Comunque oltre all’importanza della mascherina che evita il propagarsi del virus c’è la regola della distanza. Chi fuma, beve o fa pausa caffè durante il lavoro dovrebbe evitare di stare troppo vicina ad amici o colleghi, è proprio in queste situazioni che il virus si propaga.

MCin: La SBM a causa del cluster di corona virus tra i dipendenti ha deciso di evitare le pause caffè-sigaretta, pensa che altri datori di lavoro potranno prendere la stessa iniziativa?

P.C.: Ogni società ha regole e convenzioni sindacali, certo occorre continuare a spiegare alla gente quali sono i pericoli. Io stesso mi sono trovato a passare sulla scalinata del Centro Commerciale di Fontvieille ed ho visto persone troppo vicine a mangiare il panino, fumare o bere ed ho detto loro di distanziarsi!

MCin: Ritiene che la popolazione residente nel Principato sia abbastanza attenta in questa situazione?

P.C.: Non possiamo lamentarci. I residenti ascoltano e fanno del loro meglio per stare attenti. Abbiamo sicuramente meno problemi di altre località. Il rapporto diretto con la popolazione, ci permette un rapido scambio, anche d’opinioni, e una volta spiegata la situazione le persone si adeguano alle regole. Il problema sono le vacanze all’estero e relativo rilassamento e le feste organizzate tra amici, in ville al di fuori di Monaco.

MCin: Perché secondo lei, dopo un anno e mezzo dall’inizio della pandemia le persone ancora non vogliono rispettare le regole di prevenzione al Covid, e in nome della loro libertà personale rendono facile la propagazione del virus?

P.C.: Perché nei Paesi occidentali abbiamo sviluppato e promosso la libertà e il diritto dell’individuo, ed è una cosa eccellente ma al contrario, in questa condizione, entra in urto con la nozione dell’interesse generale, del bene della comunità, che per alcune persone passa in secondo luogo.

MCin: Per quanto riguarda ristoranti e locali in generale com’è la situazione?

P.C.: I controlli sono costanti. Ogni tanto qualche locale viene chiuso perché non rispettoso delle regole e con casi di Covid; in generale la situazione è sotto controllo.

MCin: Ai primi di settembre riprende la scuola, avete preso nuove disposizioni?

P.C.: Verso l’epidemia abbiamo da sempre un’attitudine pragmatica; passo dopo passo procediamo osservando come evolve la situazione e prendendo delle decisioni, che fino ad oggi hanno portato buoni risultati. Non si deve essere pretenziosi è una faccenda molto delicata. È l’epidemia che detta le regole, e le disposizioni applicate per l’anno scolastico 2020-2021 hanno funzionato bene. Quindi per il momento saranno mantenute: mascherine all’interno delle aule; test per casi di contatto; niente assembramenti. Non ci sarà nessun obbligo di vaccino né per gli studenti né per gli insegnanti. Le classi saranno complete, i ragazzi potranno socializzare come lo scorso anno e devo dire che a fine anno abbiamo registrato degli ottimi risultati scolastici.

MCin: Con l’arrivo del corona virus avete avuto più preoccupazioni da parte della delinquenza? A che punto è il progetto di legge per la riconoscenza facciale?

P.C.: La delinquenza si evolve di continuo, s’ingegna, che sia delinquenza comune che digitale e la nostra Polizia fa lo stesso. Anche se noi preferiamo scoraggiarli dal provare a compiere atti a delinquere. Il Principato ha fatto della sicurezza una vera e propria attrattiva, non dimentichiamo che siamo dotati di telecamere che coprano tutta la città e che identificano le targhe di auto sospette in tempo reale. Per quanto riguarda il progetto di legge sul riconoscimento facciale, ci stiamo ancora lavorando e poi passerà all’esame del Conseil National.

MCin: Ministro ha un messaggio che vuole rivolgere alla popolazione?

P.C.: Il messaggio è semplice: Restate molto vigili, l’epidemia non è ancora finita, i gesti barriera, ossia le distanze tra le persone, il disinfettare bene le mani e l’indossare le mascherine sono fondamentali per allontanare il virus da ognuno di noi.