La Mediateca di Monaco ha presentato il programma culturale dell’ultimo trimestre del 2021 intitolato: Cultur’Elles. Ci accompagna a scoprirlo Cristina Veronese.
L’Espace Léo Ferré ha ritrovato la sua funzione originaria, ossia luogo di eventi e spettacoli. I tendaggi verdi sono illuminati, il pubblico ha la mascherina e le donne rappresentano il 99% della sala gremita.
Beatrice Novaretti, curatrice della Mediateca, con orgoglio snocciola gli eventi organizzati dalla sua équipe in collaborazione con la Mairie de Monaco, il Comité Droits des Femmes e le associazioni Aux Coeurs Des Mots, Les Rencontres Philosophiques de Monaco, She Can He Can e il Club Soroptimist International de Monaco.
Il titolo è esso stesso un programma: Cultur’Elles. Un gioco ben riuscito di suoni e parole che identifica l’argomento delle conferenze, dei contributi, dei film e degli incontri in programma: “Elles” ovvero Esse, le donne. C’è emozione palpabile sul palco perché questa programmazione è rimasta in sospeso a lungo, rimandata a causa del virus e ora finalmente sta per debuttare.
Gli eventi si svolgeranno tutti alla Mediateca luogo d’informazione, scambio e divulgazione della cultura come ricorda la curatrice.
Ci saranno donne che parlano di donne, artiste che parleranno di arte, uomini che parleranno di registe e di sportive, musiciste che suoneranno, conferenziere, letterate, linguiste, storiche, dibattiti sociologici, incontri filosofici, esposizioni di collezioni regionali e proiezioni di film che racconteranno i mondi delle donne di ieri, di oggi e di domani.
Invitata sul palco Céline Cottalorda, delegata del Comitato per la promozione e la protezione dei diritti delle donne, ha ricordato che l’arte e la cultura sono i mezzi per promuovere i diritti della donna e lottare contro la violenza e si augura che ogni anno si possa ripetere una programmazione simile.
Il programma completo e le date sono disponibili sul sito della Mediateca: https://www.mediatheque.mc
La presentazione degli eventi in programma si conclude con un grande applauso a tutta l’équipe di Madame Novaretti e poi…
…… E poi arriva lei:Noémie De Lattre
E poi arriva lei: l’attrice, la comica, l’autrice, la romanziera, la femminista francese Noémie De Lattre. Indossa un abitino rosso rubino con zip dorate e scarpe con tacchi altissimi, rosse anch’esse. L’avevo intervistata poco prima nel suo camerino, accompagnata dalla fotografa Christine che ha immortalato con i suoi scatti tutta la serata e riscopro la stessa sensazione provata mentre seduta sul divanetto rispondeva alle mie domande: Noémie emana luce mentre parla di femminismo.
Mi ha raccontato che non è stata lei a scegliere la causa del femminismo ma il femminismo ad avere scelto lei. Durante l’intervista ha citato l’antropologa francese Françoise Héritier, che conosco per averla citata a mio turno sui social, per spiegarmi che quando ci si mette degli occhiali e si vedono certe cose non si può più fare finta di nulla. Lei sente l’esigenza di lottare contro le ingiustizie e le disuguaglianze che ha visto. E lo fa divulgando dei messaggi attraverso il suo ultimo spettacolo: Femiministe pour homme, Femminista per uomo perché mi dice, non voleva che fosse una rappresentazione solo per le donne, ma per tutti. Non voleva mettere in scena uno scontro tra i sessi, voleva una divulgazione popolare, simpatica, senza rabbia, che fosse aperta a tutti.
Nel suo spettacolo c’è teatro, cabaret, c’è la danza, canta Rap interpretando un ruolo maschile e uno femminile, c’è uno streep-tease con tanto di piume, ci sono differenti ruoli che recita a ruota libera. Mi ha detto di aver messo tutte le proprie competenze artistiche al servizio dell’impegno sociale. Le ho chiesto infine se l’occidente ha ancora bisogno del femminismo. Noémie de Lattre mi ha risposto che il femminismo è fondamentale, perché è l’unico umanismo che non è accettato, è l’unica causa che mondialmente non è ammessa. La discriminazione verso le donne è la più sistematica, universale e trasversale di tutti i tempi, è l’unica che si può trovare in tutti punti del globo e questo sin dalla notte dei tempi e la cosa peggiore è che tutti se ne fregano.
L’attrice ora è sul palco e si presenta affermando di essere una femminista femminile. Il pubblico è subito rapito dal suo carisma. Passa con disinvoltura ed ironia dal patriarcato preistorico ai commenti sessisti per strada, dal maschilismo delle parole francesi all’inspiegabile tabù delle mestruazioni, dagli stereotipi delle pubblicità alle diseguaglianze sul lavoro e nei compiti domestici. Infine rende omaggio a tutte le donne vittime di violenza che non hanno voce ed inneggia alla solidarietà tra uomini e donne in un mondo che non sia più rosa ed azzurro ma un mondo nel quale tutti, uomini e donne, abbiano il diritto di essere femministi.