In occasione del70° anniversario della Convenzione del 1951 relativa allo statuto di rifugiati è stato organizzato a Monaco un’edizione di Inter’Act, che ha permesso l’incontro di studenti delle scuole medie con alcuni rifugiati.
Inter’Act è stato organizzato in collaborazione, dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, la Direzione della Cooperazione Internazionale di Monaco e la Direzione dell’Educazione Nazionale Monegasca.
L’ultimo anno delle scuole medie dell’Istituto François d’Assise-Nicolas Barré (FANB) ha accolto per tanto l’iniziativa intitolata: Una giornata con i rifugiati. Obiettivo dell’incontro è stato quello di sensibilizzare gli studenti alla situazione dei rifugiati per diversi motivi che possono essere per motivi razziali e religiose per esempio. Sono seguite testimonianze; i diversi rifugiati, come quelli del Cile degli anni ’70, quelli del Rwanda del 1990, che hanno trovato asilo a Monaco negli ultimi 30 anni.
I rappresentanti dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati hanno presentato le missioni dell’Organizzazione e sono state accennate nozioni riguardanti le differenze fra emigrazioni e migrazioni forzate. I rifugiati hanno testimoniato in ogni classe il loro percorso personale ed hanno risposto alle domande degli studenti.
Mentre si svolgevano questi incontri una chef di cucina irachena, lei stessa rifugiata, con il team della ristorazione scolastica della scuola, ha preparato un pasto tipico del suo paese. Durante il pomeriggio, si è svolta una visita virtuale del campo profughi di Zaatari in Giordania, alcuni ragazzi hanno potuto visitare la mostra “The most important thing”: Cosa portereste con voi se doveste fuggire rapidamente da casa vostra? Questa la domanda posta dal fotografo americano Brian Sokol, in missione con l’Alto Commissario a dei rifugiati in diverse regioni del mondo in Africa, Asia e Medio Oriente. 13 fotografie ritraevano i rifugiati che mostravani quello che avevano portato con loro al momento della fuga dal loro paese. Naturalmente anche gli studenti hanno dovuto rispondere alla stessa domanda.
Un’esperienza che gli organizzatori sperano di rinnovare ogni tanto nel Principato di Monaco.