OWANTO IL RISPETTO DELLE DONNE CON ARTE

L’artista franco-gabonese, residente a Monaco, Owanto da alcuni anni ha concentrato i suoi progetti artistici mettendo in evidenza la condizione femminile, l’emancipazione soprattutto in alcuni paesi…. per rompere il silenzio.

La prima mostra di Owanto sul tema risale all’8 marzo 2016 proprio al Conseil National di Monaco. Un lavoro impegnativo e una profonda riflessione sulle violenze alle donne e in particolare alle mutilazioni genitali, con un’esposizione fotografica. Immagini di un’altra epoca, di donne mutilate e al posto della mutilazione un fiore, realizzato dall’artista. Questa mostra ha fatto il giro del mondo.

Oggi Owanto continua il suo percorso con un’installazione sonora coinvolgente intitolata One Thousand Voices. Si tratta di una raccolta di testimonianze audio,un insieme di voci raccolte da tutto il mondo (25 Paesi Africani ma anche da Asia e dal Medio Oriente), di sopravvissute alla mutilazione genitale femminile. Usando varie lingue, alcune parlano anonimamente, la maggior parte testimonia apertamente, l’installazione proietta suoni e storie di sopravvivenza e resilienza. Le voci si intrecciano per creare una narrazione collettiva.

Spiega Owanto: “Non occorre urtarsi per la pratica della circoncisione femminile. Bisogna invece capire il perché di questa pratica ed entrare nelle mentalità delle persone. La mutilazione femminile ha radici lontane e nelle tradizioni dei Paesi che la praticano segna il passaggio all’età matura. Occorre certamente il dialogo per far cambiare la mentalità. Molte donne ricorrono alla ricostruzione sessuale grazie a medici specializzati. Bisogna inseguire l’armonia e con il dialogo si possono fare grandi cose“.

Un altro progetto artistico per la sensibilizzazione del problema Owanto lo ha realizzato in Senegal e Nigeria, intitolato “Pardonne-moi” (Perdonami) è prodotto in collaborazione con le donne che praticavano le incisioni femminili oggi riformate, della regione di Kolda nel sud del Senegal e del Cross River State in Nigeria. Le donne che hanno abbandonato il coltello per l’ago stanno cambiando il loro destino tessendo le parole di liberazione pronunciate dalle eroine di A Thousand Voices. Le donne hanno prodotto 500 pezzi di parole ricamate su tela di cotone in 3 mesi. Hanno adottato una nuova abilità, guadagnato una nuova fonte di reddito e, con questa nuova abilità, è sorta una nuova opportunità. C’è la nozione di guarigione da una parte e la nozione di perdono o espiazione dall’altra. Esplorare l’uso di un nuovo mezzo (materiale e ricamo/ago invece del coltello) e la relazione tra la parola parlata e scritta.