GUERRA DEI TAXI TRA MONACO E NIZZA?

La guerra dei taxi tra Monaco e Nizza porterà scompiglio durante il GP di Formula 1? È l’obiettivo dei tassisti di Nizza ed il timore delle autorità del Principato.

Il presidente dei taxi di Nizza aveva presentato ad inizio settimana un preavviso di manifestazione alla prefettura dal 26 al 29 maggio. La questione va avanti da un po’ di tempo. Il governo monegasco per proteggere il lavoro dei taxi di Monaco aveva pubblicato a dicembre scorso, sul Journal de Monaco un decreto ministeriale che diceva: solo i veicoli muniti di vignetta possono accedere al quartiere Monaco-Ville, per prelevare o lasciare i clienti nella sola Place de la Visitation. I taxi di Nizza se la presero a male perché in questo modo non potevano più portare a monaco-Ville i loro clienti. Un accordo era stato raggiunto e i taxi targati 06 dovevano poter fare il tragitto.

Tuttavia nella realtà, pare siano state date solo 12 vignette che danno accesso alla piazza de la Visitation, quindi 12taxi. I tassisti francesi chiedono la reciprocità tra i taxi monegaschi e quelli francesi locali che però sono 1100 e si rischierebbe l’invasione. Una trattativa è in corso tra i rappresentati di categoria delle due parti.

Intanto il governo di Monaco ha emesso un comunicato in cui spiega di essere in costante dialogo da diverse settimane con l’Ambasciata di Francia a Monaco e la Prefettura delle Alpi Marittime per trovare un equilibrio tra le aspettative dei professionisti francesi e la salvaguardia dei legittimi interessi dei professionisti del Principato. Queste discussioni hanno portato il governo monegasco a formulare proposte concrete che sembrano soddisfare gli interessi di tutti.

Il Governo di Monaco prende atto delle dichiarazioni del Comité Côte d’Azur VTC e della Federazione francese dei taxi provinciali e li invita a privilegiare la via del dialogo. il governo del Principe infatti, non può che deplorare che un inizio promettente della stagione turistica a Monaco, come in tutta la Costa Azzurra, sia compromesso da manifestazioni in un momento in cui tutti noi usciamo da due anni di crisi sanitaria senza precedenti, a cui si aggiunge un conflitto internazionale in Europa.