Céline Caron-Dagioni è il Ministro dell’Urbanismo, Ambiente e Infrastrutture in carica dal 1° settembre 2021 ha incontrato MonteCarloin per parlare di ambiente e della trasformazione ormai avviata per fare del Principato una “green city”.
Céline Caron-Dagioni è una donna con una bella carriera. Ha lavorato per circa 7 anni nella direzione dei Servizi fiscali è poi passata al ministero delle relazioni estere dove si è occupata di fiscalità internazionale è quindi passata al ministero degli affari sociali e salute, all’epoca guidato da Stéphane Valeri, per scoprire un settore nuovo, con il diritto del lavoro e la gestione degli ospedali fino a ricevere l’incarico di presidente-delegato dell’IM2S con l’obiettivo di trasformare la clinica. Dal 20218, e per tre anni, è stata Segretario Generale del Museo Oceanografico. Il Principe poi l’ha chiamata per affidarle questo importante ministero, dove nel suo dipartimento gestisce 800 persone, incarico che era stato già per 11 anni affidato ad un’altra donna, Marie-Pierre Gramaglia,
MCin: Ministro Caron-Dagioni lei ha il Ministero più ampio vogliamo iniziare parlando di ambiente che abbraccia la transizione energetica ma che tocca anche il settore immobiliare, la mobilità. In particolare vorremmo avere informzioni di un cantiere che sarà un modello innovativo in materia di sviluppo sostenibile, Villa Carmelha alla fine del boulevard d’Italie, ce ne vuole parlare?
C.C.D.: Oggi abbiamo degli impegni molto importanti da rispettare in materia di politica ambientale che riguardano non solo la transizione energetica e lo sviluppo sostenibile immobiliare ma anche l’adattamento del territorio, quest’ultima è una vera sfida. In effetti Villa Carmelha sarà un immobile dimostrativo emblematico, bioclimatico. Tutta la struttura sarà in legno, le fondamenta saranno in cemento armato, così come il nodo centrale dove passa l’ascensore, pe rispettare le norme anti-sismiche. Ci potranno essere diverse variazioni perché le pareti sono smontabili. Globalmente tutto l’immobile potrebbe essere smontato se avessimo bisogno. Un immobile bioclimatico perché avrà un isolamento termico che è calcolato già alla progettazione, utilizzando il contesto naturale per l’isolamento. Sarà necessario che anche coloro che vi andranno ad abitare sappiano che non potranno vivere tenendo accesa l’aria condizionata a 18 gradi di continuo, i residenti dovranno aderire ad un modello per la gestione sostenibile degli strumenti che troveranno nell’immobile. Il 50% dei consumi totali dell’immobile saranno coperti dall’energie rinnovabili; grazie ai pannelli fotovoltaici sarà coperto il 26% dei bisogni energetici e il resto sarà un sistema di Smart Energy Up che stoccherà l’energia sotto forma di idrogeno. Sarà utilizzata anche la geotermia, cioè il calore del sottosuolo, avremo anche un sistema di illuminazione naturale, con un’esposizione studiata dell’immobile per permettere la ventilazione naturale ed evitare che la temperatura all’interno sala troppo velocemente d’estate e l’installazione di climatizzatori speciali sostenibili. L’immobile riceverà tutte le certificazioni ambientali esistenti, vogliamo realizzare un immobile virtuoso un vero modello.
MCin: Nel cantiere di vede una gran cupola, di cosa si tratta?
C.C.D.: In effetti è una grossa cupola, che isola il cantiere, da quando è stata posata i vicini non si lamentano più dei rumori e della polvere. Stiamo lavorando a tutto campo per ridurre le emissioni Co2. A settembre dello scorso anno, appena arrivata, ho avuto la fortuna di partecipare con il Sovrano alla COP26 dove il Principe ha riaffermato gli impegni del Principato che sono -55% di gas effetto serra ad orizzonte 2030 in rapporto al 1990 e neutralità carbone nel 2050. Oggi il dibattito è incentrato su cosa ci fa emettere più gas effetto serra sapendo che 1/3 delle nostre emissioni riguardano gli immobili, l’energia, la costruzione, i rifiuti, ecc. vuol dire che dobbiamo investire in questo settore per diversificare il metodo e non solo compensando grazie alla realizzazione degli spazi verdi ma soprattutto ridurre alla base; la compensazione si fa alla fine quando non ci sono altre soluzioni.
MCin: Ci sono stati anche molti cambiamenti nei riscaldamenti dei vecchi immobili, togliendo il gasolio.
C.C.D.: Alcuni immobili sono passati dal gasolio al gas, ma c’è tutta una riflessione in corso tra la squadra della transizione energetica, il dipartimento dei lavori pubblici e la SMEG per identificare nuovi sistemi. Ci sarà possibilità di passare al circuito delle pompe di calore (riscaldamento e raffreddamento) un sistema che permetterebbe di collegare diversi immobili.
MCin: La seconda fonte di emissione è la mobilità, quali sono le disposizioni?
C.C.D.: Come detto,tre grandi settori sono inquinanti: immobili, mobilità e rifiuti. Per la mobilità siamo nella buona direzione. Quando mi ritrovo ad incontri internazionali sulla mobilità, dove gli altri paesi fanno delle riflessioni su cosa fare, noi rendiamo conto delle nostre azioni ed è un risultato molto importante. Tutti restano stupiti quando dico che abbiamo il 10% di parco auto ormai elettrico.
Dobbiamo continuare, non ci dobbiamo accontentare, occorre avere punti di ricarica performanti per i nuovi mezzi elettrici che escono, compresi i bus, che vi abbiamo presentato e che sono in servizio attivo. Voglio ricordare che nel giro di 3-4 anni tutti i bus saranno elettrici. Sono grandi investimenti. Adesso la questione sarà la regolazione della mobilità che entra a Monaco. Per diminuire le auto che circoleranno in città, grazie anche ai parcheggi dissuasivi alle entrate di Monaco, ci saranno tutta una serie di misure per risolvere il problema, come le auto elettriche o ibride, regolamentazione di entrata in Monaco; gli abitanti locali residenti e quelli dei Comuni limitrofi dovranno ricorrere meno all’uso di auto e moto ed utilizzare i mezzi pubblici, gli ascensori, le scale mobili (ne stiamo costruendo diverse a Beausoleil). Sosteniamo anche le linee ferroviarie accoppiando agli abbonamenti dei treni, quello con parcheggi e bus. Dopo il GP di Monaco, ai primi di maggio apriremo anche il parcheggio nel porto Hercule, piccolo ma aiuterà il quartiere.
MCin: Proseguite la politica dei bonus a chi acquista un’auto elettrica o ibrida?
C.C.D.: Stiamo facendo una riflessione per dirigere il bonus verso le due ruote. Fino ad esso l’offerta delle due ruote non era molto sviluppata oggi invece le varie case stanno facendo uscire i nuovi modelli, a Monaco ci sono tantissime due ruote e dobbiamo cercare di far cambiare anche questi modelli.
MCin: In molti si sono stupiti di vedere il ritorno delle navi da crociera nel porto di Monaco.
C.C.D.: Oggi il regolamento per le navi che entrano nel porto di Hercule prevede che le navi utilizzino un carburante particolare senza zolfo, grazie a filtri speciali applicati ai motori o a motori di nuova generazione. Possono entrare solo le navi da crociera piccole, le grosse non potranno più attraccare. Un punto d’equilibrio. La parola “sviluppo” sostenibile, significa sviluppo, quindi studio, quindi evoluzione. Le domande che ci siamo posti è stata che tipo di crociera potevamo far entrare e che equilibrio tra protezione dell’ambiente e sviluppo economico? Non possiamo bloccare l’attività turistica e del commercio e dobbiamo pensare che alcune crociere si fermavano a Villefranche e portavano i turisti con i bus che a volte inquinano più delle navi da crociera. Abbiamo anche potenziato l’elettricità sulle banchine per evitare che i super yacht restino con i motori accesi per far funzionare gli interni.