l film di Pupi Avati “Dante” ha riscosso una grande successo anche a Monaco, portato al Teatro des Variétés dall’associazione Dante Alighieri di Monaco. Un successo a cui ha collaborato anche il costumista Andrea Sorrentino.
MCin: Andrea Sorrentino quando ha capito che voleva fare il costumista?
A.S.: davvero molto presto, avevo 5 anni e guardavo alla televisione i film in costume, quelli di Luchino Visconti per esempio, rimanevo incantato davanti allo schermo e pensavo che dei vestiti così un giorno li avrei fatti io. Poi crescendo questa passione é aumentata. Ho avuto anche la fortuna dei avere una famiglia che mi ha appoggiato nelle mie scelte ed ho potuto studiare fino ad arrivare al grande Piero Tosi (costumista proprio di Visconti).Sono molto felice del mio lavoro che mi da’ la possibilità di spaziare dal cinema all’opera, al teatro.
MCin: Abbiamo ammirato tutti i costumi medievali del film “Dante”. Quale è stato più difficile da realizzare?
A.S.: Sono un perfezionista, almeno cerco di esserlo, per me la cura del particolare conta moltissimo. Quando si devono riprodurre i costumi d’epoca bisogna pensare ad ogni dettaglio. Sicuramene i costumi più difficili sono quelli dei poveri. Perché i poveri sono vestiti di stracci, messi addosso a seconda di quello che potevano trovare. Quindi per la realizzazione di questi costumi si sceglie il tessuto, si tinge, poi si deve rovinare, sbiadire, macchiare, strappare, rammendare. Il costume di un nobile è molto più semplice.