CAMPAGNA VERSO GLI ANGLOSASSONI PER IL CFM INDOSUEZ

Nuova campagna di comunicazione per il CFM Indosuez, rivolta questa volta verso i nuovi residenti del Principato di Monaco, in particolare anglosassoni.

Nuova campagna di comunicazione per il CFM Indosuez, rivolta questa volta verso i nuovi residenti del Principato di Monaco, in particolare anglosassoni.

Il Direttore Generale di CFM Indosuez, Mathieu Ferragut (foto a sinsitra, copy/BourelyConseil), ha incontrato la stampa e nell’occasione ha parlato anche della questione sull’accordo di associazione da Monaco e la U.E., di Moneyval e dell’allontanamento della recessione.

Come ha spiegato il direttore generale, la banca che quest’anno festeggerà il suo centenario, è conosciuta a Monaco con la semplice abbreviazione CFM, il suo capitale appartiene per il 70% al Credit Agricole via Indosuez Wealth Management e il restante a famiglie monegasche. ILCFM e la Société des Bains de Mer sono entrambe quotate alla borsa di Parigi.

La banca ha una parte che si occupa di gestione ma storicamente è anche una banca che apre i conti ai dipendenti, commercianti, piccole aziende, occupandosi di investimenti e prestiti. I clienti sono monegaschi e residenti e per inforzare i residenti dei Paese anglosassoni è stata decisa questa campagna di comunicazione locale il cui slogan è: Work creates Wealth.

Spiega Ferragut: “I nostri clienti hanno ottenuto le loro fortune grazie al loro duro lavoro, posso avere bene finanziari, immobiliari ma anche culturali e ambientali. Il lavoro dei nostri team deve accompagnarli nelle loro scelte per lo sviluppo del loro patrimonio. Per questo in un’immagine della nostra comunicazione abbiamo scelto un architetto che dvanti al suo computer deve costruire un immobile, immobile prestigioso del Principato”. Per accompagnare nelle loro scelte i clienti, il CFM si avvale di ben 400 collaboratori!

Il Direttore Generale ha poi commentato l’importanza del lavoro fatto sulle richieste di Moneyval e degli altri sforzi che saranno fatti nel settore finanziario dalle banche. “Non dobbiamo tornare nella lista grigia” ha detto Ferragut ed ha proseguito spiegando di come le imprese degli USA e dell’Europa siano in netta ripresa, con grandi investimenti, e del crac della più importante azienda cinese che sicuramente porterà la dirigenza politica a rialasciare un po’ la politica internazionale per occuparsi degli affari interni.

Ferragut ha concluso l’incontro ricordando l’accordo con il Museo Oceanografico e di come la banca. sia impegna nella transizio per un’economia verde e blu.