La Festa Nazionale di Monaco ha emozionato. In Cattedrale un Principe Alberto II molto pensieroso durante la messa con un Te Deum che si ricorderà anche per l’omelia incisiva di Monsignor David e poi le cerimonie che hanno reso omaggio al Principe Ranieri III sulla piazza di Palazzo.
L’OMELIA DELL’ARCIVESCOVO AL TE DEUM: OMAGGIO ALLE DONNE, RESPONSABILITÀ E GRATITUDINE
L’arcivescovo di Monaco, Dominique-Marie David, ha esordito parlando della figura della donna all’interno della Bibbia. Donne che sono custodi di saggezza, la cui sapienza porta alla felicità a coloro che gli stanno accanto. La donna ha la missione di aprire l’uomo verso il cammino del cuore. Invita l’uomo a ricevere e accogliere, a donare e a ringraziare. Per questo, ha detto David: “Si dice che la donna sia la più preziosa delle perle“. Monsignor David ha poi parlato del senso di responsabilità: “La prima fase della responsabilità consiste nel riconoscere i doni ricevuti, nel saperli assaporare e nel prendersi il tempo per esprimere la propria gratitudine a chi ce li ha dati. Siamo consapevoli del dono che ci è stato fatto qui nel Principato? Siamo grati per l’eredità che ci è stata donata? Permettetemi, in questo anno a lui dedicato, di rendere grazie a Dio per l’inestimabile dono del Principe Ranieri III al nostro Paese e per l’immenso patrimonio che ci ha lasciato in eredità, un tesoro che non smettiamo mai di ammirare e scoprire. – ed ha proseguito – La seconda fase della responsabilità consiste nel lavorare attivamente insieme per sfruttare al meglio i talenti personali e collettivi che ci sono stati affidati. In questo giorno di unità nazionale, prendiamo coscienza della nostra responsabilità, essenziale e profonda, una responsabilità che dobbiamo al nostro Paese, una responsabilità che dobbiamo alla casa comune dell’umanità. Per esserlo di più, forse dobbiamo crescere in umiltà, semplicità e distacco”. Monsignor David ha infine parlato dell’armonia delle istituzioni: “Sì, siamo responsabili del nostro Paese, del suo presente e del suo futuro. E portiamo questa responsabilità insieme, nell’armonia delle nostre istituzioni, coltivando tutto ciò che favorisce una collaborazione sincera, costruttiva e paziente per il bene di tutti. Sì, siamo responsabili della nostra casa comune. Orgogliosi e felici della nostra identità, non vogliamo e non possiamo rimanere egocentrici e autoreferenziali. Con il nostro Principe, vogliamo restare attenti alla situazione preoccupante del nostro mondo, drammaticamente segnato da conflitti irresponsabili. Con il nostro Sovrano, vogliamo assumerci la responsabilità, nella buona e nella cattiva sorte, della creazione che troppo spesso viene saccheggiata e sprecata. Con il nostro Principe vogliamo lavorare per la promozione e la dignità di ogni essere umano“.
DAVANTI A PALAZZO L’OMAGGIO AL PRINCIPE RANIERI III MENTRE GLI SBANDIERATORI FIORENTINI SALUTANO IL PRINCIPE ALBERTO II
Terminata la messa i Principi sono rientrati a Palazzo dove il Sovrano ha passato in rassegna i carabinieri, la polizia e i pompieri e consegnato le varie onorificenze. La famiglia si è poi affacciata alla finestra per salutare la popolazione e osservare le varie parate militari. Quest’anno due sorprese. L’omaggio al Principe Ranieri III con la presenza del battaglione dei tiratori algerini dell’esercito francese dove Ranieri aveva servito durante la seconda guerra mondiale, dove si arruolò nel 1944 e per cui ricevette la Croce di Guerra Stella di Bronzo e ne l 1946 dal Presidente della Repubblica Francese la Croce di Cavaliere della Legion d’Onore.
Infine per la prima volta sulla piazza di Palazzo si è assistito allo spettacolo degli Sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini. ll 19 maggio 1974 il gruppo era presente al 25° anniversario di regno del Principe Ranieri III, che ne era diventato presidente onorario.