La Fondazione per la Ricerca sulla Biodiversità (FRB), rappresentata da Hélène Soubelet, Direttore Generale, e l’Istituto Oceanografico di Monaco, rappresentato da Cyril Gomez, vicedirettore generale, hanno firmato un accordo di collaborazione che formalizza l’avvio di un programma di ricerca congiunto, avviato dall’Istituto oceanografico e pilotato dall’FRB.
Questa collaborazione strategica in termini di cooperazione scientifica e di sensibilizzazione del pubblico fa parte del nuovo programma pluriennale sul Mediterraneo che sarà lanciato nella primavera del 2025 dall’Istituto oceanografico.
Dopo tre anni dedicati alle regioni polari, nel 2025 l’Istituto di Oceanografia punterà sul Mediterraneo, con l’obiettivo di contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati nel Quadro Globale per la Biodiversità Kunming-Montreal, firmato nel dicembre 2022, e in particolare del target 3, che mira a conservare il 30% delle aree naturali terrestri e marine entro il 2030 attraverso aree protette e altre misure di conservazione.
A partire dalla primavera del 2025, una nuova mostra immersiva e interattiva sarà dedicata ai mammiferi marini della grandi profondità e sarà a disposizione dei circa 650.000 visitatori annuali del Museo Oceanografico. Per il 2027 è prevista anche la ristrutturazione dell’ala mediterranea dell’acquario del Museo.
L’Istituto oceanografico potrà contare sull’esperienza e sul know-how dell’FRB come partner e copilota di un programma di ricerca volto a redigere congiuntamente un inventario delle aree marine protette e delle altre misure di conservazione efficaci per zona nel Mediterraneo, analizzando gli ostacoli alla loro attuazione e individuando soluzioni e opportunità di progresso.
L’obiettivo di questo collaborazione è quello di accrescere la conoscenza delle diverse misure di conservazione della biodiversità nel Mar Mediterraneo, al fine di sostenere efficacemente le politiche di gestione. Questa analisi dettagliata e aggiornata degli strumenti di conservazione nel bacino del Mediterraneo costituirà la pietra miliare del programma mediterraneo dell’Istituto.