Le cantine dell’Hotel de Paris Monte-Carlo, compiono 150 anni per l’occasione le abbiamo visitate, accompagnati dal Capo Cantine, l’italiano Gennaio Iorio.
Sì è un italiano, più esattamente napoletano, Gennaio Iorio, che dal 1993 è Capo Cantine dell’Hotel de Paris. Una responsabilità enorme, perche le cantine dell’Hotel de Paris, 10 metri sotto l’hotel che si trova sulla mitica piazza del Casinò contiene una quantità di vini ormai introvabili, addirittura per le stesse cantine che li avevano prodotti. Al suo interno ci sono 350.000 bottiglie preziosissime, la “caves” si estendono su 1.500 mq; gli scaffali sono divisi per categorie e per cantine con 6 mila referenze. Le cantine e i suoi vini raccontano storie incredibili e Gennario Iorio ne è il custode e memoria storica.
Gennaio Iorio racconta che l’idea della cantina fu di Marie Blanc nel 1874, che con il marito costruirono Café e Hotel de Paris, creando il mito di “Monte-Carlo” (monte su cui sorgono le costruzioni). Marie fece realizzare le cantine sotto l’albergo che poggiava sulla roccia.
Oggi girando per i corridoi delle “Caves”, belle fresche, si ha voglia perdersi a leggere le etichette e sentire i racconti di Gennario Iorio. Come la parte di cantine che, durante la seconda guerra mondiale, il personale della cantina, riuscì a nascondere ai tedeschi, le bottiglie più pregiate e il cibo che serviva per l’albergo. In una delle piccole sale fu stoccato il prezioso materiale, e al posto della porta, il passaggio su sigillato da un muro di bottiglie.
Negli anni, in quella sala, i Principi Ranieri e Grace, festeggiarono il loro 20° anniversario di matrimonio e S.A.S. il Principe Alberto II, allora giovanissimo Principe ereditario festeggiò un compleanno.
Racconta Iorio: “Nell’800 e fino agli anni ’50, i vini viaggiavano in botti, arrivavano via mare e venivano imbottigliate all’Hotel de Paris. Oggi si fanno acquisti a seconda delle annate direttamente dai produttori vinicoli e poi i vini si lasciano maturare per essere proposti ai clienti quando sono al massimo. – e precisa – Bisogna saper scegliere per poter avere in carta magari 25 annate in verticale di un grand cru“. Le bottiglie sono conservate ad una temperatura che varia tra i 13,5° e i 14,5° e il livello di umidità tra il 75% e l’85%. “Non è la bottiglia tirata fuori dalla cantina al mattino che sarà aperta la sera” spiega Iorio.
Girando per i corridoi delle cantine e le piccole sale scopriamo dei tesori che danno i brividi come il cognac dell’epoca napoleonica ancora perfettamente commestibile se venisse aperto o la collezione di Petrvs Pomerol (1950-1960) o la bottiglia di vino rosso del 1890 dello Château d’Yquem di valore inestimabile. Un viaggio nel tempo all’interno di queste cantine, grazie a Gennaro Iorio Visitare le cantine dell’Hotel de Paris è possibile organizzando una degustazione di vini eccezionali. Per informazioni tel: + 377 98 06 20 00