Grazie ad una nuova tecnologa di telecamere marine subacquee BRUVS, gli alunni di 4a elementare della scuola St.Charles, responsabili dell’Area Marina Educativa di Monaco apprendono a riconoscere la fauna carnivora.
![Grazie ad una nuova tecnologa di telecamere marine subacquee BRUVS, gli alunni di 4a elementare della scuola St.Charles, responsabili dell'Area Marina Educativa di Monaco apprendono a riconoscere la fauna carnivora.](https://montecarloin.net/wp-content/uploads/2025/02/AME-1024x683.jpg)
![Grazie ad una nuova tecnologa di telecamere marine subacquee BRUVS, gli alunni di 4a elementare della scuola St.Charles, responsabili dell'Area Marina Educativa di Monaco apprendono a riconoscere la fauna carnivora.](https://montecarloin.net/wp-content/uploads/2025/02/AME1-1024x683.jpg)
Ogni sistema Baited Remote Underwater Video System (BRUVS) è costituito da una struttura centrale dotata di due telecamere impermeabili ad alta risoluzione che registrano in stereoscopia, essenziale per valutare le dimensioni dei pesci. Queste telecamere sono puntate su un braccio che trasporta una scatola forata contenente un’esca, principalmente sardine. Un asse verticale posizionato al centro del sistema permette di abbassarlo e sollevarlo tramite una corda collegata a una boa in superficie.
Questo dispositivo permette di osservare la vita marina nel suo habitat naturale senza dover ricorrere a immersioni scientifiche. I BRUVS non spaventano i pesci, ma attirano i carnivori grazie alle loro esche, facilitando l’identificazione delle specie e l’osservazione del loro comportamento, fornendo un prezioso complemento agli studi condotti sul campo. Una volta raccolte, le registrazioni sono analizzate da uno speciale software per misurare le dimensioni degli individui e dedurne il peso.
Gli “apprendisti ricercatori” hanno avuto l’opportunità di scoprire la biodiversità della loro AME grazie a questa tecnologia innovativa. Per sostenerli nel loro lavoro, l’équipe dell’AMPN aveva installato telecamere in quattro siti a profondità comprese tra i 20 e i 40 metri, accessibili solo dal mare, per fornire registrazioni aggiuntive che sono state essere utilizzate rapidamente per illustrare la diversità delle popolazioni ittiche.
A loro volta, gli studenti hanno immerso i BRUVS a una profondità minore nel solarium della diga Rainier III. Dopo aver ricevuto istruzioni dettagliate sul protocollo da seguire ed essere stati dotati di giubbotti di salvataggio, hanno applicato rigorosamente questo metodo scientifico : indossando guanti, preparando l’esca (una miscela di sardine e olio di pesce), riempiendo le scatole di esche e attaccandole al BRUVS, raccogliendo dati contestuali.