In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, il Consiglio nazionale ha presentato una proposta di legge per regolamentare la pratica dell’interruzione volontaria della gravidanza a Monaco.

Mentre la riforma del 2019 ha depenalizzato l’aborto per le donne che lo hanno scelto, rimane illegale per i medici monegaschi eseguirlo, tranne che per gravi motivi medici o in caso di stupro. Qualsiasi medico che pratica un aborto rischia attualmente fino a 5 anni di carcere e una multa, costringendo i residenti monegaschi a recarsi all’estero, a volte in fretta e in condizioni complesse.
Di fronte a questa situazione, i membri eletti del Consiglio Nazionale hanno proposto un quadro che garantisse un accesso sicuro all’aborto. Il disegno di legge 267 prevede:
- Derogare al principio del divieto di aborto fino a 12 settimane di gravidanza, senza obbligo di giustificarne il motivo.
- Estendere il periodo a 16 settimane per le donne vittime di stupro.
- Introdurre un periodo di riflessione di 3 giorni per garantire una scelta informata.
- Consentire alle organizzazioni di sicurezza sociale di coprire il costo della procedura, garantendo parità di accesso a questa pratica.
Per Béatrice Fresko-Rolfo, presidente della Commissione per i diritti della famiglia e l’uguaglianza e prima firmataria di questa proposta di legge: “Questo testo permetterebbe alle donne interessate di esercitare la loro libertà di scelta e di disporre del proprio corpo, beneficiando di un sostegno sicuro”. Senza incoraggiare questa pratica, questa legge mira a proteggere chi ne ha bisogno« .
Il disegno di legge 267 sarà quindi sottoposto al voto dei rappresentanti eletti durante la sessione di primavera, quando il presidente Thomas Brezzo chiederà “un dibattito sereno e responsabile, nel rispetto di tutte le opinioni e delle realtà vissute dalle donne interessate”.