L’Institut Monégasque de la Statistique et des Études Économiques (IMSEE) ha presentato una nuova analisi dedicata alle differenze retributive tra donne e uomini nel Principato di Monaco per l’anno 2024.

Questo rapporto si inserisce nel solco della prima indagine realizzata nel 2019 su richiesta del Comité pour la promotion et la protection des droits des femmes e ne riprende la metodologia per offrire un quadro aggiornato e coerente dell’evoluzione recente. L’IMSEE si è basato, quindi, sui dati forniti dalle Casse Sociali di Monaco relativi ai dipendenti del settore privato, integrati da un’analisi delle retribuzioni indicizzate del personale del settore pubblico, realizzata con il contributo della Direzione delle Risorse Umane e della Formazione della Funzione Pubblica.
Settore pubblico: un leggero vantaggio per le donne
Nel comparto pubblico, la retribuzione indicizzata media delle donne supera quella degli uomini del 2,4 %, contro lo 0,7 % registrato nel 2019. La presenza femminile nei ruoli di alto livello mostra inoltre un equilibrio quasi perfetto: le donne rappresentano oggi il 49,1 % dei dipendenti altamente qualificati, rispetto al 47,0 % nel 2019. Tuttavia, l’analisi per categorie di impiego (A impiegati dirigenziali, B di medio livello e C operai, giardinieri, ecc.) evidenzia che gli indici salariali maschili restano in media superiori in ciascun gruppo, anche se il divario tende a ridursi progressivamente negli ultimi anni.
Settore privato: il divario si riduce ma resta marcato
Nel settore privato la situazione continua a favorire i lavoratori uomini. Nel 2024, il salario mensile medio maschile è superiore del 18,6 % rispetto a quello femminile, una differenza comunque in netto calo rispetto al 28,5 % osservato nel 2019. Se si considera invece il salario orario, un indicatore più rappresentativo perché tiene conto del tempo di lavoro, il divario resta del 16,4 %, pari a circa 5,10 euro in più all’ora per gli uomini. Tuttavia, l’IMSEE precisa che queste medie possono essere influenzate da un numero ristretto di redditi maschili particolarmente elevati.
Analizzando i salari mediani, che offrono una visione più equilibrata, la disparità si riduce drasticamente: la differenza tra la retribuzione media maschile e femminile, secondo la definizione dell’OCSE, è soltanto dello 0,1 %, ovvero 1,90 euro in più al mese per gli uomini. Per confronto, nel 2023 la differenza salariale media era del 6,2 % in Francia e dell’11,5 % nei paesi dell’OCSE. Uno dei settori in cui gli uomini continuano ad essere pagati meglio resta quello bancario, dove le competenze non sono trattate allo stesso livello.
Una tendenza generale alla riduzione delle disparità
L’IMSEE ha inoltre analizzato l’evoluzione di questi divari nel tempo, evidenziando una tendenza alla riduzione delle disuguaglianze retributive nel settore privato. Dal 2012 a oggi, la differenza in termini di salario mensile medio si è ridotta di 10 punti percentuali, mentre quella relativa alla remunerazione oraria è diminuita di quasi 6 punti.
I risultati dell’IMSEE sono consultabili integralmente sul sito ufficiale: www.imsee.mc
