LOUIS DUCRUET AL MPC: PASSIONI E FAMIGLIA UN RACCONTO AUTENTICO

L’incontro con Louis Ducruet al Monaco Press Club è nato quasi per caso. La scorsa estate, durante l’inaugurazione della mostra dedicata a Napoleone e ai Grimaldi, ho scoperto che l’ideatore dell’esposizione era proprio lui. Da lì è nato l’invito a venire a raccontarsi al club, invito che Ducruet ha accettato con entusiasmo. Ieri l’evento si è tenuto davanti a una sala attenta e coinvolta.


Nonostante la sua naturale timidezza e discrezione, Louis Ducruet, primogenito della Principessa Stéphanie di Monaco e di Daniel Ducruet, non ha esitato a rispondere a tutte le domande, affrontando con sincerità temi pubblici e personali.

Il calcio, i Barbagiuans e la filantropia

Il primo argomento è stata la sua presidenza della squadra di calcio dei Barbagiuans, che segue fin da bambino.

ft.©WSM/Colman

Louis Ducruet si è raccontato al Monaco Press Club

Il fondatore della squadra, 20 anni fa, è stato suo zio, S.A.S. il Principe Alberto II, che cinque anni fa gli ha passato il testimone: « Adesso tocca a te » gli disse.

Ducruet ha raccontato di aver preso questo ruolo molto seriamente, circondandosi di campioni dello sport e amici collaboratori. Louis Ducruet e Romain Goiran crearono nel 2020 la Fight Aids Cup. Grazie al loro impegno, la squadra è riuscita a donare oltre un milione di euro all’associazione Fight AIDS Monaco. Grandi campioni come Didier Deschamps, Ludovic Giuly, Sébastien Squillaci, Gaël Givet venivano a giocare gratuitamente, nello stadio di Cap d’Ail, in completo anonimato la partita si svolgeva durante il Festival del Circo. Quest’anno scenderanno in campo il pallone d’oro, capitano della squadra del circo: Andriy Shevchenko ma anche Leonardo Bonucci, Clarence Seedorf, « Perché – ha detto Ducruet sorridendo – mia mamma mette la pressione perché vuole una squadra forte « . La squadra dei Barbagiuans invece ha sempre avuto giocatori che sono passati dall’ASMonaco FC, quest’anno invece abbiamo pensato d’invitare a giocare i calciatori che hanno giocato in Italia: Robert Pires, Didier Deschamps, Ludovic Giuly, Eden Hazard, Bafétimbi Gomis, Valère Germain, Danijel Subaši. La partita si disputerà sabato 24 gennaio 2026 alle 15.30 allo stadio Louis II. Il presidente dei Barbagiuan si è detto molto fiero della medaglia di bronzo dell’Educazione fisica e dello sport che gli ha assegnato suo zio il Principe Alberto II, « si tratta di un riconoscimento collettivo – ha detto – quello che faccio, lo faccio con altre persone e senza di loro non potrei fare nulla per i Barbagiuan« .

Ft. F. Nebinger/PalaisPrincier

La passione per il Giappone e per la storia

Ducruet ha parlato anche della sua grande passione per il Giappone, nata grazie al padre, appassionato di arti marziali. All’università ha studiato la lingua giapponese e ogni volta che torna nel Paese ama ascoltare e praticare quella lingua che lo affascina. « Mi piacciono la cultura e le tradizioni. A differenza di chi si avvicina al Giappone per i manga, io ho iniziato proprio dalla storia di questo Paese« . Non stupisce quindi che già da bambino la sua materia preferita fosse la storia: « Mi è sempre piaciuto capire il perché delle cose, da dove veniamo, cosa è accaduto prima« . È da questa curiosità che è nata anche la mostra su Napoleone e i Grimaldi. Dopo aver incontrato un collezionista di oggetti storici, Ducruet ha pensato che sarebbe stato più originale creare un’esposizione che legasse l’Imperatore alla famiglia monegasca.

Famiglia, normalità e il rapporto con il Principe Alberto II

La conversazione è poi scivolata sulla sua famiglia e sul rapporto con lo zio, il Principe Alberto II: « Tutta la famiglia è a sua disposizione – ha raccontato – io, le mie sorelle, i miei cugini. È un uomo molto impegnato ma sa che può contare su di noi ogni volta che ha bisogno di essere rappresentato« . Louis Ducruet si definisce un ragazzo normale, senza grilli per la testa. « I miei genitori mi hanno sempre detto sei un ragazzo come tutti gli altri. Prima di andare all’università mia mamma mi ha insegnato ad essere indipendente, cucinare, fare la lavatrice« . Da quando si è sposato con sua moglie Marie, la coppia ha deciso di aprire un profilo Instagram comune per condividere parti della loro vita per evitare storie distorte. Infatti, ricorda bene quando da piccolo i paparazzi si nascondessero ovunque, anche nelle palme, pur di fotografarli. « Condividiamo foto delle nostre figlie ma senza mostrarne il volto per proteggerle« .

Louis Ducruet al Monaco press club
Louis Ducruet con il bureau del MPC, ft.©WSM/Colman

La vita quotidiana con tre donne a casa

Diventare padre ha cambiato molte cose ma non la sua familiarità con una casa piena di donne: « Ero già abituato: sono cresciuto con mia mamma e due sorelle – scherza. Piuttosto, è stupendo svegliarsi e vedere i loro sorrisi e i loro abbracci. Sono meravigliose. Con mia moglie facciamo una vita normale. A Monaco possiamo vivere tranquillamente e sentiamo l’affetto delle persone quando usciamo, a fare la spesa o per una passeggiata ».

Il sogno AS Monaco

Alla fine dell’incontro, gli è stato chiesto se avrebbe voglia di tornare a lavorare nell’ASMonaco FC. « Si certo ho studiato sport e management e sarebbe magnifico un giorno guidare la squadra del mio Paese« .

La serata al Monaco Press Club si è conclusa con grande soddisfazione da parte del pubblico. Louis Ducruet si è rivelato un uomo umile, preparato, consapevole del suo ruolo pubblico ma profondamente legato ai valori familiari. Un ospite che ha saputo conquistare tutti con sincerità, misura e autenticità.