Incontro a Monaco con Maria Nicolaou, psicologa della performance sportiva, sul ruolo della preparazione mentale nella crescita dei giovani atleti.

Maria Nicolaou è una giovane residente del Principato di Monaco che, terminato il liceo, come la maggior parte dei ragazzi ha scelto di proseguire gli studi all’estero. Laureata in psicologia al King’s College di Londra, ha poi completato la sua formazione all’Università di Edimburgo, conseguendo un Master in psicologia della performance sportiva. Cresciuta praticando sport, ha iniziato con il Taekwondo, e profondamente legata ai valori dell’agonismo, oggi guarda al futuro con l’obiettivo di accompagnare i giovani atleti nello sviluppo delle loro potenzialità mentali, in un contesto come quello monegasco che conta ben 38 federazioni sportive attive.
MCin: Maria in che modo il tuo percorso di studi e la tua esperienza sportiva personale hanno influenzato la tua scelta professionale?
M.N.: Fin da piccola ho praticato sport, in particolare il tennis, con cui sono cresciuta e che ancora oggi adoro seguendo con passione i grandi campioni. Da bambina ho praticato anche il taekwondo, un’esperienza che mi ha insegnato disciplina, concentrazione e rispetto, valori che considero fondamentali nello sport e nella vita. Un giorno poter lavorare con tennisti professionisti sarebbe per me un grande onore. Sono però all’inizio del mio percorso professionale e mi piacerebbe soprattutto lavorare con ragazzi che praticano sport agonistico, indipendentemente dalla disciplina, perché il mio interesse è rivolto prima di tutto all’atleta. In questo senso il Principato di Monaco offre un contesto straordinario con ben 38 federazioni sportive attive, che testimoniano la ricchezza e la varietà del panorama sportivo locale. La preparazione mentale dovrebbe iniziare insieme a quella fisica perché spesso è la mente ad avere la meglio sul corpo ed è proprio il mentale a fare la differenza nel risultato. In passato questo aspetto non veniva preso in considerazione, anzi era addirittura un tabù. Oggi la performance mentale nello sport è destinata a diventare sempre più fondamentale. Spero di poter trasmettere le mie conoscenze ai giovani sportivi e ai futuri campioni.
MCin: Quali sono oggi le principali sfide psicologiche per gli atleti di alto livello e come può intervenire uno psicologo della performance?
M.N.: Le principali sfide psicologiche per gli atleti di alto livello riguardano la gestione dell’ansia e dello stress da prestazione, la pressione legata ai risultati, il mantenimento della motivazione e dell’autostima, oltre alla capacità di affrontare infortuni e momenti di difficoltà. A questo si aggiungono la necessità di restare concentrati e di trovare un equilibrio tra vita sportiva e vita personale, aspetti oggi spesso amplificati dall’impatto dei social media e dalle aspettative esterne. Lo psicologo della performance interviene allenando specifiche abilità mentali come il controllo emotivo, la visualizzazione, l’auto-efficacia, la resistenza e la focalizzazione, fornendo strumenti concreti per gestire la pressione e trasformarla in una performance ottimale, senza mai perdere di vista il benessere globale dell’atleta.
