Ultimo giorno dell’anno in Oman con Maurizio Di Maggio alla scoperta di Wadi Shab, canyon spettacolare e poco conosciuto, ispirazione di viaggio per il 2026.
Nei giorni scorsi sono stato in giro per l’Oman e una delle esperienze più belle che ho fatto è stato camminare in uno wadi, tra pareti di roccia altissime. Un canyon come Su Gorropu, in Sardegna, nella Barbagia più isolata, raggiungibile con una camminata di 3 ore. Mentre a Wadi Shab si parcheggia quasi in riva al mare e poi si prende un barchino che in pochi minuti ti fa attraversare il fiume e ti porta sul lato giusto per cominciare a risalire il canyon.
La prima parte del percorso è facile, pianeggiante e facilmente accessibile perché l’acqua del fiume serve anche per irrigare campi e piantagioni di papaya e palme da dattero che crescono nel terreno fertile sotto le pareti di roccia a picco, all’inizio del wadi.
Poi si comincia a salire, a passare tra laghetti, a scavalcare roccioni levigati. I passaggi si fanno più difficili fino a che si arriva in un punto così stretto che bisogna entrare in acqua e mettersi a nuotare per arrivare dall’altra parte e poter proseguire nella valle.
Wadi Shab è uno dei canyon più spettacolari dell’Oman. Ad un certo punto nuotando si arriva in una grotta che ha un buco sul soffitto. I patiti di “canyoning” hanno fissato alla roccia una catena che permette di issarsi al livello superiore e da lì proseguire nell’esplorazione del wadi. Ma è roba per veri amanti di sport estremi. Io mi sono limitato a camminare lungo il cornicione di roccia al di sopra dell’ultima pozza, finché è stato possibile. Poi sono tornato indietro. È stata una bellissima esperienza, a Wadi Shab in Oman.
Maurizio di Maggio durante l’escursione
