Un Sovrano emozionato, per sua stessa ammissione, ha aperto la conferenza stampa per presentare il “Plan National pour le logement des Monégasque” (Piano Nazionale degli alloggi per i monegaschi) per i prossimi 15 anni. Sicuramente un momento storico anche per l’accordo raggiunto tra le due istituzioni: il Governo e il Conseil National.
Per chi non sapesse gli alloggi nel Principato hanno un costo molto elevato al mq. per cui da sempre il demanio gestisce una serie di appartamenti che vengono assegnati a persone di nazionalità monegasca che non siano già di altre proprietari di abitazioni. Ha spiegato S.A.S. il Principe Albert II: “Gli alloggi per i monegaschi sono una priorità assoluta, devono poter risiedere nel loro paese per questo ho chiesto che fosse realizzato un piano nazionale di alloggi per i prossimi 15 anni e sono soprattutto contento dello spirito costruttivo con cui hanno lavorato Governo e Conseil National. L’ambizione sarà qualitativa. Non vogliamo nuocere alla qualità della vita perciò si usufruirà al massimo di beni che appartengono già allo Stato. Siamo in grado di rialloggiare i monegaschi che abitano in case demaniali, quindi potremmo farli traslocare in altri appartamenti in attesa della ricostruzione degli immobili più grandi e moderni”.
La collaborazione fra le parti ha portato a studi molto approfonditi prima di tutto in materia demografica. L’IMSEE ha stabilito che i monegaschi passeranno da 9300 a 10770 nel 2023. “La nostra ambizione – ha detto il Ministro di Stato Serge Telle – è quella di permettere ai 3/4 delle famiglie monegasche di disporre di un appartamento demaniale, il che significherà che avremo risposto alla totalità dei bisogni”. Ci sono infatti, un 5% di monegaschi che vivono all’estero e un altro 10% che sono proprietari o che preferiscono abitare in alloggi privati in cui pagano affitti regolari con un aiuto economico dello Stato. Al termine della realizzazione del Piano Nazionale, il parco immobiliare del demanio aumenterà a 4.548 unità grazie alla costruzione di 1.831 nuove unità abitative e quindi crescerà del 43%.
Telle ha poi spiegato i tre punti in cui sarà realizzato il Piano Nazionale. La prima parte include le operazioni già approvate con il Consiglio Nazionale al momento della legge di bilancio 2019 e permetterà di consegnare 712 nuovi appartamenti entro il 2023 . Questa prima parte comprende il Grand Ida, di cui a breve sarà scelto il costruttore, il Testimonio II e il Testimonio II bis, quest’ultimo sarà costruito nei pressi della villa Florida. La seconda parte di alloggi prevede consegne in boulevard de Belgique e d’Italie e un’operazione nel quartiere di Monte-Carlo. Il lavoro più importante sarà la trasformazione dell’attuale centro commerciale di Fontvieille, con appartamenti sul tetto nel 2026; sul sito dell’attuale college Charles III a l’Annonciade nel 2029 e su quello della caserma dei carabinieri nel 2033, caserma che sarà spostata a l’Annonciade. Quindi tra il 2023 e il 2033 sono previsti 599 nuovi appartamenti. Infine, la terza parte riguarda Bel-Air, Herculis, Les Cèdres e Les Mélèzes. Il primo sarà Le Bel Air, oggi stesso l’11 marzo è stata inviata una lettera ai residenti per informarli del progetto con un incontro informativo. Trasloco ed affitti saranno gratuiti durante la fase di demolizione-ricostruzione mentre l’assistenza personale sarà garantita da Albert Croesi. A seguire toccherà l’ Herculis, Cédres e Mélèzes, ribattezzata Grand Ida2 con un totale di 520 nuovi appartamenti
Il Presidente del Conseil National, Stéphane Valeri si è detto molto soddisfatto del piano avendo promesso durante la campagna elettorale che avrebbe fatto una sua priorità la questione degli alloggi per i monegaschi. Ha poi sottolineato il buon funzionamento delle istituzioni, governo e conseil national, cosa che ha consentito di raggiungere tale risultato. Valeri ha ricordato che ora inizieranno riflessioni e dibattiti per quello che riguarda la trasmissione della cittadinanza monegasca attraverso il matrimonio. Perché resta certo che un modello come quello attuale non è certo che potrà essere garantito nei prossimi 30 anni.