Essere donna è straordinario

C’è un un luogo incantato, dove la storia, la natura e la scienza convivono in armonia. È il Museo Oceanografico che da oltre un secolo guarda dall’alto di Monaco Ville il mare sottostante. Il Tempio del Mare, e qualcosa di sacro si percepisce veramente in alcune delle sue sale, ha accolto sabato 4 maggio un evento delicato e imponente: l’ottava edizione del Prix Monte-Carlo Femme de l’Année.

Vestiti luccicanti o tailleur maschili, pettinature ingessate o stravaganti, in nero o con colori vivaci non importa: tutti gli invitati e soprattutto le invitate erano eleganti e bellissimi. L’atmosfera era quella degli eventi glamour ma con un elemento in più, anzi due: l’arte e la scienza. Si poteva con disinvoltura parlare di paillettes o di analisi al carbonio-14, oppure soffermarsi ad ammirare la luce marina dalle finestre della Salle d’Hôneur al centro della quale la bianca statua del fondatore del museo, il Principe Alberto I, sembrava non accorgersi degli eleganti ospiti con i calici in mano. E poi un susseguirsi di fotogrammi da ricordare.

Il photocall, le hostess, le interviste e la magia dei tavoli allineati nella Sala delle Conferenze diventata per l’occasione l’esclusiva sede della cena di Gala. Anche i centrotavola erano in tema: erano infatti deliziosi, in tutti i sensi, acquari realizzati interamente con differenti bonbon a forma di pesci, onde ed alghe che gli invitati hanno potuto portare a casa per lo stupore dei piccoli. E poi c’era l’orchidea, simbolo del premio, che appariva sulle borse omaggio contenenti raffinati prodotti cosmetici e accessori con il brand dell’evento, sui menù e sull’enorme schermo che ha riprodotto video e immagini spettacolari, creati da e per le donne. La classe e la bravura della padrona di casa: Cinzia Sgambati Colman, che con le sue domande alle donne invitate sul palco ha fatto viaggiare gli ospiti in tanti mondi femminili, da scoprire e da ammirare. Pietanze luculliane, anche vegetariane, belle da vedere e soprattutto tante emozioni. Donne straordinarie che si sono raccontate in un clima di solidarietà femminile: come la monegasca Elena Rossoni-Notter, prima direttrice donna del Museo di Antropologia Preistorica di Monaco o come Sougwen Chung artista cinese che fa incontrare nelle sue creazioni l’uomo e la robotica o come l’artista francese ORLAN che ha fatto del suo corpo un’opera d’arte in divenire e che ha durante la serata ha esclamato: “Essere un’artista donna è straordinario”. Le tre donne sono state premiate per le seguenti motivazioni: ORLAN per essere stata la pioniera nel mondo dell’arte, della scienza e della tecnologia e per aver percorso mille cammini ha ricevuto il Premio Speciale Monte-Carlo alla Carriera; per il suo impegno e la sua tenacia, la ricerca, la scoperta e la diffusione il Premio Monte-Carlo Monaco è stato attribuito a Elena Rossoni-Notter; per essere riuscita a connettere la tecnologia più moderna con robot che s’integrano delicatamente con il pennello più leggero e la matita più fine il Premio Monte-Carlo Femme de l’Année 2019 è stato assegnato a Sougwen Chung.

Era una sera di primavera, c’era il mare, c’era una dolcissima presentatrice anglofona con i capelli rossi, c’era una sirena bionda, un cavaliere con troppe dame, una blogger sempre connessa, c’era S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco e tante principesse, perché durante quella serata tutte ci siamo sentite tali, non principesse delle favole, ma donne orgogliose di essere come siamo e consapevoli di cosa possiamo fare. Anche nell’arte, anche nella scienza.

Essere donna è straordinario!

Cristina Veronese, scrittrice collabora con MonteCarloin
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Cristina Veronese, a volte scrittrice, a volte blogger. Attenta osservatrice di social media, donne e relazioni amorose che diventano argomenti per le sue storie su blog e settimanali femminili. Con uno dei suoi racconti ha vinto anche un concorso letterario nazionale. Dal 2016 collabora con MonteCarloin, per il quale con brio scrive racconti, attualità culturali e interviste. Il 14 febbraio 2018 è uscito il suo primo romanzo intitolato È infinita, lo sento.