Presentata a Monaco la comunità di San Patrignano

Culatello, crudo, pecorino aromatizzato agli agrumi, tanti tipi di formaggi, pane, grissini ai cereali, le tipiche piadine e vini eccezionali! Una serata di degustazione all’hotel Meridien di Monaco dei prodotti tipici di San Patrignano, realizzati dal lavoro dei ragazzi durante il percorso di recupero delle loro vite.

A fare da padrona di casa l’ambasciatrice della comunità per Monaco, la Marchesa Maria Ghilla di Canossa accompagnata da Francesca Zanconato Scaroni vice-presidente della Fondazione San Patrignano. Il centinaio d’invitati al charity dinner hanno scoperto la straordinaria realtà tutta italiana, fondata da Vincenzo Muccioli nel 1978 con il grade sostegno di Gianmarco e Letizia Moratti.

San Patrignano è la casa di una grande famiglia, con 109 volontari, oltre agli impiegati fissi, che da 40 anni offre aiuto a giovani con problemi di dipendenza. Ad oggi ha accolto oltre 26.000 persone che qui hanno trovato una casa, assistenza sanitaria e legale, la possibilità di studiare e di imparare un mestiere, seguendo le proprie attitudini, ritrovare i valori universali per poter tornare a vivere in società. Tutto gratuito, senza oneri per le famiglie.

Racconta la vice presidente Francesca Zanconato Scaroni: “Oggi a San Patrignano sono presenti 1300 ragazzi e purtroppo anche 24 minori. La droga colpisce in giovane età, cominciano con gli spinelli a volte li fumano con i genitori e credono sia normale, soprattutto sono già convinti che non fa male così come le pastiglie che prendono quando vanno in discoteca. I ragazzi non sono coscienti dei danni che si provocano. Bruciano le loro cellule cerebrali, che non si ricostituiranno più – Prosegue la vice-presidente – Nella missione di San Patrignano accanto a recupero e formazione c’è anche la parte di prevenzione. Il progetto è rinnovato ogni anno e riusciamo a raggiungere oltre 50mila studenti di tutta Italia attraverso visite, incontri ma quello che tocca di più il giovane pubblico sono gli spettacoli, quando scoprono che le storie recitate dagli attori sono in realtà le loro storie di vite recuperate”.

San Patrignano è iniziata con due roulette su un terreno fangoso – spiega Roberto Bezzi che ha seguito Muccioli nella realizzazione di questa città/fattoria di 300 ettari – Sono passato dai vigneti, che hanno riportato alla rivalutazione del Sangiovese, ne produciamo uno dei migliori. Abbiamo ricevuto diversi premi per l’alta qualità del nostro latte, con cui produciamo formaggio ed oggi siamo molto fieri del nostro grano con cui facciamo pane, grissini, piadine”. https://www.sanpatrignano.org/