FPA2: nuova fase di sostegno alle aree marine protette del Mediterraneo.

L’Agenzia Francese di Sviluppo (AFD-Agence Française de Développement) ha formalizzato il suo contributo al fondo ambientale a The Med Fund per un importo di 4 milioni di euro.

L’iniziativa è stata lanciata dal governo francese e di Monaco e dalla Fondazione Principe Albert II (FPA2). The Med Fund ha anche ricevuto il sostegno del Fondo Francese per l’ambiente mondiale (FFEM) e del Fondo per l’ambiente mondiale (GEF)

La sovvenzione sarà destinata esclusivamente al finanziamento delle Aree Marine Protette (AMP) dei Paesi lungo le coste est dell’Adriatico e del sud del Mediterraneo.

La firma della convenzione è avvenuta nel corso del consiglio di amministrazione di The Med Fund al Museo Oceanografico.

Riunione del consiglio di amministrazione di The Med Fund, a sinistra Guillaume Chiron e al centro S.E. Bernard Fautrier, (ft.©WSM/Colman)

Spiega Bernard Fautrier, vice-presidente della Fondation Prince Albert II e membro del consiglio di amministrazione del The Med Fund: “Le Aree Marine Protette necessitano fondi piuttosto importanti perché bisogna avere realizzare piani di gestione e poi gestirli nel migliore dei modi e quindi occorre personale che faccia rispettare i piani stanziati e tutto quello che ne consegue. Si tratta comunque di un fondo a capitalizzazione, ossia non saranno spesi 4 milioni di euro ma questi soldi genereranno degli interessi che saranno utilizzati per le Aree Marine. C’è da considerare che avevamo già da parte all’interno del meccanismo finanziario qualcosa come 8/9 milioni di euro, apporti del governo di Monaco, della FPA2, di donazioni private, di istituzioni private come il Museo Oceanografico, che riversa una piccola percentuale su ogni biglietto di entrata al fondo fiduciario. Gli interessi di questo capitale saranno utilizzati per aiutare le A.M.P.“.

Ogni Area Marina Protetta ha poi problematiche diverse e quindi ognuna di queste ha un piano di gestione che corrisponde alle loro attività. Aggiunge Fautrier: “Le Aree Marine dell’Adriatico hanno certi tipi di specie emblematiche che devono essere protette. Le Aree Marine in Tunisia hanno altri generei di problemi. Da quando l’iniziativa è stata creata, abbiamo sostenuto 6 A.M.P. sulla riva sud del Mediterraneo in Marocco in Tunisia e sulla riva est dell’Adriatico in Albania. Grazie all’accordo appena firmato, dal 2020 apporteremo un sostegno a 20 Aree Marine Protette identificate e di cui abbiamo già esaminato la situazione ed i loro bisogni, siano essi di tipo giuridico, di personale e di sicurezza. – prosegue il vice presidente FPA2 –Questi aiuti sono indirizzati a quei Paesi che hanno più bisogno e che non fanno parte dell’Unione Europea in quanto già ricevono dei fondi. Se però il fondo di capitalizzazione dovesse salire a diverse decine di milioni, ed è un obiettivo possibile, che potrebbe paragonarsi ad altri meccanismi messi in atto in altre regioni come i Caraibi e la Micronesia, dove i Fondi pesano 60/70 milioni di dollari, allora potremmo aiutare anche altre aeree“.

Aggiunge Guillaume Chiron, vice-responsabile della Biodiversità dell’AFD (Agenzia Francese di Sviluppo): “Da 30 anni l’Agenzia è impegnata nella protezione della biodiversità all’inizio i nostri finanziamenti sono stati concentrati sull’Africa. Questo è il nostro primo intervento sulle Aree Marine Protette nel Mediterraneo. Noi AFD interveniamo già in un centinaio di Paesi nel mondo . Il Mediterraneo rappresenta il 10% della biodiversità marina a livello mondiale e volevamo apportare il nostro contributo a The Med Fund che ha per obiettivo di finanziare in modo sostenibile le attività della aree marine protette dei Paesi che hanno bisogno di aiuto nel loro sviluppo“.

Ricordiamo che il Mediterraneo conta ad oggi 1200 Aree Marine Protette comprese anche altre misure di conservazione, che coprono 180 mila Kmq. ossia il 7,14% della superficie. https://www.fpa2.org/