La cultura è stata sempre molto importante nel Principato di Monaco e da tempi immemorabili. L’Opera di Monte-Carlo, primo luogo di cultura del Principato, fu inaugurato il 25 gennaio 1879 con uno spettacolo teatrale della grande Sarah Bernhardt. Quello fu il primo segnale che portò il Principato non solo ad ospitare grandi artisti ma anche ad essere innovativo con l’installazione dei Balletti Russi di Diaghilev nel 1911.
Da allora il Principato di Monaco ha fatto dell’arte e della cultura un fiore all’occhiello, grazie al sostegno della Principessa Grace e poi di S.A.R. la Principessa di Hannover.
Per parlare di cultura e fare un giro di orizzonti abbiamo incontrato la Direttrice degli Affari culturali, Françoise Gamerdinger, nominata lo scorso mese di giugno.
MCin: Signora Gamerdinger, come spiega lo sviluppo esponenziale della cultura degli ultimi 15 anni?
F.G.: Sicuramente c’è una persona che dobbiamo ringraziare se la cultura e l’arte in generale hanno trovato in Monaco un palcoscenico ideale, ed è la Principessa di Hannover. Grazie al suo sostegno e alle sue conoscenze culturali il Principato brilla all’internazionale. Alcuni giorni fa, in occasione della consegna del Premio per la Storia e il Patrimonio della Fondation Stéphane Bern a Parigi, la signora Brigitte Macron ha sottolineato le azioni della Principessa e si è complimentata con lei per il suo apporto al suo Paese dal punto di vista culturale.
E a proposito di cultura bisogna parlare dei Balletti di Monte-Carlo, che si sono affermati grazie al grande lavoro del direttore e coreografo Jean-Christophe Maillot e dobbiamo ricordare la Festa della Danza che tornerà quest’anno, dopo lo straordinario successo di due anni fa. Il polo danza si è molto sviluppato anche con l’Accademia di Danza Princesse Grace, diretta da Luca Masala e con il Monaco Dance Forum. Grazie a tutto questo Monaco ha una firma importante nel mondo della danza.
MCin: Oltre la danza c’è l’Opera di Monte-Carlo, il polo museale con NMNM, le conferenze della Fondation Prince Pierre con un ventaglio di eventi adatti a tutti.
F.G.: Anche l’Istituto Audiovisivo si è molto sviluppato in questi anni. Oltre alla sua attività di archivio patrimoniale di immagini del Principato, restaura vecchi film, li ripropone durante proiezioni aperte al pubblico. Per l’Opera di Monte-Carlo, sicuramente Jean-Louis Grinda ha aperto le porte della Salle Garnier a nuovi scenografi e registi, con collaborazioni internazionali. Grinda ha presentato produzioni proprie dell’Opera di Monte-Carlo portandole poi in altri Paesi. E questi sono gli ottimi ambasciatori della cultura di Monaco. Quello che si è evoluto durante questi ultimi dieci anni è che i direttori di queste importanti entità come i Balletti e l’Opera sono degli artisti e questo arricchisce la cultura grazie al loro pensiero visionario e artistico.
MCin: Nel 2023 Jean-Louis Grinda lascerà la direzione dell’Opera e nel pieno del suo successo per passere lo scettro ad una donna, la cantante e musicista, Cecila Bartoli.
F.G.: Trovo che il lavoro di Grinda sia stato eccezionale e trovo altrettanto magnifico che sia stato lui a proporre Cecilia Bartoli per l’Opera Garnier, Cecilia Bartoli che in collaborazione proprio con Jean-Louis Grinda ha ideato e creato nel 2016 Les Musiciens du Prince (I musicisti del Principe).
MCin: Poi c’è l’arte con il NMNM (Noveau Musée Nationale Monaco)…
F.G.: Grazie al NMNM e alla sua direttrice Marie-Claude Beaud la visione sull’arte contemporanea è molto cambiata a Monaco. Abbiamo scoperto i più grandi artisti internazionali contemporanei attraverso le mostre organizzate a Villa Paloma e Villa Sauber che a volte hanno fatto discutere qui a Monaco ma che quando si guarda ai commenti della stampa internazionale sono sempre stati molto apprezzate. C’è sempre un discorso, c’è sempre un messaggio dietro ad ogni lavoro, l’arte ci fa riflettere.
MCin: Ci parli dell’evento più giovane Les Rencontres Philosophiques.
F.G.: Gli Incontri Filosofici da quest’anno organizzano un atelier al mese nel Principato, organizzano anche degli incontri, dei colloqui e delle conferenze a Parigi. Si tiene anche un Premio di Filosofia ai primi di giugno e ogni volta che un filosofo tiene una conferenza a Monaco nel pomeriggio si reca sempre a incontrare gli studenti del liceo. Anche gli studenti delle elementari hanno avuto un primo approccio con la filosofia, gli insegnati per questo sono stati formati affinché sapessero in che modo avvicinare i bambini a quello che sembra un argomento molto difficile.
MCin: Parliamo anche del Teatro Princesse Grace. Tanti grandi attori, non solo francesi, hanno calcato quella scena, tra cui la signora del teatro italiano, Rossella Falk, che al Princesse Grace portò Master Class, ispirato alla storia della Callas. Quali novità?
F.G.: Sono molto attenta alla scelta della programmazione e a cercare di creare un bel mix tra grandi classici e contemporanei, tra i 27 e i 30 spettacoli a stagione.. Credo che in questi anni siamo riusciti a proporre una programmazione eclettica e quindi ad accontentare un po’ tutto il pubblico. Il mio obiettivo è che il pubblico possa scegliere anche qualcosa di diverso da quello che più gli piace e che si possa “divertire” ossia uscire da se stesso per guardare ogni tipo di spettacolo. Per questa primavera proponiamo anche uno spettacolo in italiano, scelto personalmente dalla Principessa di Hannover che si intitola “Quasi niente” il 31 marzo alle ore 20.30 con Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, ispirato al film culto di Michelangelo Antonioni del 1964 “Il deserto rosso”.
MCin: Quale sarà l’evento clou dell’estate per gli Affari Culturali di Monaco?
F.G.: Sono i 50 anni del Fort Antoine. Ci sarà un omaggio a Antoine Battaini, scomparso nel 2016, che fu direttore degli Affari Culturali per 26 anni (1966-1992). Ideatore degli eventi nel Forte e nel quadro della programmazione della prossima estate sono previsti anche degli spettacoli musicali, proprio perché all’inizio Battaini organizzava spettacoli di musica. Una vera festa a giugno e poi il programma scorrerà tra luglio e agosto, naturalmente adatto alle famiglie.
Parallelamente si svolgerà anche il Festival dell’Organo che ormai ha un pubblico che segue fedele e quest’anno cercheremo di organizzare dei concerti per i più giovani.
MCin: Signora Gamerdinger cosa vorrebbe sviluppare come Direttrice degli Affari Culturali? F.G.: Mi auguro di sviluppare le mostre, che sono per il momento fotografiche, alla Salle d’Exposition du Quai Antoine I e gli Atelier. Non dimentichiamo che gli Affari Culturali hanno il compito di tracciare il cammino della cultura, per i prossimi 10 anni. Ci metteremo tutti insieme, con le diverse entità, intorno a un tavolo, per riflettere su cosa sarà bene fare nei prossimi dieci anni per diffondere cultura.