Tutta la storia della pittura in meno di due ore

Spiegare tutta la storia della pittura in meno di due ore? Che stregoneria è mai questa? A rispondere è Hector Obalk, creatore del programma Grand Art sul canale Arte, che ha presentato questo spettacolo – dal titolo quantomeno ambizioso – al Théâtre des Variétés.

Hector Obalk_ft_by_Ingrid Hoffmann – Goldo

Lo storico d’arte ha ripercorso infatti le principali epoche che vanno dal Trecento di Giotto fino ad arrivare agli anni ’60 col Monochrome Bleu d’Yves Klein, soffermandosi a commentare una quindicina di quadri.

Il contenuto educativo era denso, in quanto è stato esposto il filo evolutivo della tecnica e del pensiero di oltre 5 secoli spiegandone le principali caratteristiche (dall’introduzione della prospettiva nel Rinascimento, alla torsione dei corpi del Manierismo, alla rivoluzione pitturale del 17esimo con l’inizio dei paesaggi e natura morta … fino ad arrivare all’introduzione dell’astrattismo nel 20esimo).

Tuttavia, il vero focus dello spettacolo era il presentatore stesso: Hobalk è sfacciato, irriverrente, politicamente scorretto, uno showman geniale – “chi se ne intende di arte mi ammira segretamente, chi ne sa poco mi trova insopportabilmente presuntuoso” dice lui.

Lo spettacolo trattava infatti sì della storia della pittura, ma filtrata dalle sue interpretazioni e battute ironiche; e così i personaggi di Bronzino hanno la puzza sotto il naso, le opere dei maestri fiamminghi del 15esimo “non ti danno voglia di andare a prendere un caffè e brioche dopo averli visti”, e nei quadri di Mondrian si vede il packaging dello Studio Light l’Oréal degli anni ’80.

Inoltre le sue spiegazioni, spesso personali, trasportavano lo spettatore all’interno dei quadri proiettati, facendogli cogliere concetti e sfumature come la verità pungente degli autoritratti di Rembrandt, espressioni dell’interiorità di un’uomo che pur trovandosi esteticamente brutto, ha continuato a documentare il suo aspetto senza mai modificarsi. Assieme agli interludi musicali dell’abile Raphaël Perraud al violoncello, Hobalk è riuscito quindi ad emozionare, divertire e talvolta ad indignare lo spettatore, che in queste due ore si è ritrovato ad assumere uno sguardo da critico d’arte – affascinato, appassionato, vulnerabile davanti a tanta bellezza.

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A propos Eleonora De Caria 4 Articles
Eleonora De Caria, studentessa in Linguaggi dei Media, all'università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e amante dell'arte e della cultura ha frequentato un corso di storia dell'arte al Sotheby's Institute of Art