La Liguria ammira il sistema monegasco per l’apertura dei ristoranti ma la regione si sta organizzando con certificati e Green Pass per far muovere i cittadini; si attendono anche le decisioni del Ministero della Salute di Monaco. Un’App che certifichi PCR e vaccinazioni senza possibilità di falsificare i certificati e dare la possibilità alle persone negative di circolare liberamente, anche solo verso la Francia e l’Italia
Il Presidente della regione Liguria Giovanni Toti, parlando delle graduali riaperture dell’Italia che dovrebbero iniziare dal 26 aprile (un decreto legge è atteso per domani 22 aprile) ha preso d’esempio le disposizioni prese dal vicino Principato di Monaco, riguardo le aperture serali dei ristoranti. Ha ricordato che nonostante un coprifuoco alle 22, ai residenti è permesso rientrare dal ristorante muniti di ricevuta che giustifichi il rientro tardivo, comunque entro le 22 in quanto i ristoranti chiudono alle 21.30. Ora Toti chiede un coprifuoco alle 23, visto che in Italia le distanze per il rientro a domicilio possono essere più importanti. Intanto le cifre ufficiali di ieri sono in netta flessione in generale in Italia. Toti ha anche annunciato che tutta la popolazione a rischio nella regione sarà vaccinata entro fine giugno. Comunque il 26 aprile i ristoranti in Italia, nelle zone gialle, riapriranno con consumo al tavolo solo all’aperto; al via anche spettacoli teatrali e cinema all’aperto con posti prenotati e distanziamento di un metro almeno tra gli spettatori non conviventi. Sì a tutti gli sport outdoor, anche di squadra e di contatto. Dal 15 maggio l’apertura delle piscine all’aperto, dei mercati e dei centri commerciali anche nei giorni festivi, dal 1 giugno delle palestre, dal 1 luglio delle fiere, dei convegni e dei congressi, dei centri termali e dei parchi tematici. Dal 1 giugno sarà possibile anche andare allo stadio e nei palazzetti sportivi, al 25% di capienza e non più di 1000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso.
I cittadini italiani potranno muoversi liberamente tra regioni gialle, invece per le regioni di altro colore ci sarà il pass verde per chi ha già avuto la malattia, da meno di 6 mesi, per chi è stato vaccinato o ha fatto un tampone nelle ultime 48 ore. L’Italia si sta organizzando per essere pronta per l’estate ma la provincia di Bolzano ha deciso di anticipare il green pass (con App per smartphone) e da lunedì aprirà anche i locali interni dei ristoranti. Avranno accesso su prenotazione solo i clienti che sono vaccinati o guariti dal coronavirus oppure testati, per non fare la fine della Sardegna che da regione bianca è tornata ad essere rossa.
Il capo del governo Draghi, dovrebbe annunciare in Italia le riaperture delle scuole e delle attività all’aperto dal 26 aprile. Ricordiamo che chi arriva dal Principato di Monaco e dalla Francia può entrare in Italia solo con un tampone molecolare, ossia PCR di meno di 48 ore.
In Italia qualsiasi persone fosse trovata in possesso di un certificato verde falso per gli spostamenti rischia il carcere. In particolare, al comma 2 dell’articolo 13 si prevede che per tutti i reati di falso che hanno ad oggetto la certificazione verde Covid-19, le pene previste dagli articoli 476, 477, 479, 480, 481, 482, 489 del codice penale.
Intanto in Francia dove l’indice di contagio è ancora altissimo a 352, nonostante coprifuoco e semi-quarantena, si comincia anche a sperimentare l’App “TousAntiCovid” dove dal 19 aprile ci si potrà registrare il certificato di avvenuta vaccinazione e i test negativi e grazie ad un sistema particolare sarà impossibile falsificare i certificati, il tutto per fluidificare i passaggi alle frontiere. Chi non volesse l’App potrà utilizzare il proprio Qr code da stampare, anche questo non falsificabile. Tra i primi ad utilizzare i sistemi saranno i lavoratori frontalieri in Europa, che ormai dovrebbero essere all’80% vaccinati, quantomeno per gli italiani è così mentre la Francia non ha reso noto quanti cittadini francesi frontalieri abbia vaccinato.
Il Green Pass europeo inizierà da giugno; tutti i Paesi stanno correndo per organizzarsi, ed aspettiamo le decisione del Ministero della Salute del Principato di Monaco.