Iniziamo una serie di articoli firmati da Francesca Sirignani che raccontano come i Paesi che più hanno vaccinato riaprono alla vita… quasi normale. Iniziamo dalla Gran Bretagna.
Mentre decessi e ricoveri in ospedale sono crollati ai minimi storici grazie al successo della campagna vaccinale, Londra accelera sul ritorno ad una “quasi” normalità. Si è allentato il lockdown grazie alla riapertura di parrucchieri e pub da lunedì 12 aprile 2021. Una decisione presa in tempi brevissimi in quanto il primo ministro britannico Boris Johnson ha salutato la riduzione delle norme restrittive anti-Covid come “un importante passo in avanti verso la nostra libertà” e “un grande sollievo per gli imprenditori che sono stati chiusi per molto tempo”. A Londra, esattamente a Oxford Street, una delle vie dello shopping più frequentate al mondo, si sono, infatti, formate lunghe file davanti ai negozi in attesa dell’aperture, per i pub e i ristoranti è stata data la possibilità di servire pasti e bevande all’aperto e la gente del posto è tornata ad allenarsi all’interno delle palestre e nelle piscine. Porte aperte anche per le biblioteche e per gli zoo.
I dati del settore del British Retail Consortium (BRC) e i dati separati di Springboard, provider di ricerca, hanno rivelato un forte aumento del traffico non solo nei negozi ma anche nelle strade principali e centri commerciali in tutto il Paese. Stando ai dati raccolti dai sensori delle porte di migliaia di negozi al dettaglio, i numeri mostrano un aumento di traffico del 195,5% in Inghilterra nei sei giorni antecedenti sabato 17 aprile 2021, effettuando un confronto con i dati della settimana precedente. I maggiori guadagni sono stati registrati in città come Portsmouth, dove il traffico è aumentato di oltre il 100%, Manchester, Leeds, Liverpool e Birmingham, tutte città che hanno fatto segnare un aumento di oltre il 300%.
L’attenzione resta però alta. Lo smartworking è ancora attivo in alcuni casi per non congestionare la città. Nonostante le tantissime persone vaccinate non si possono correre rischi, rispettando le distanze e l’uso delle mascherine.
Inoltre è stata attivata l’operazione “tamponi gratis” due volte a settimana per tutti i cittadini in Inghilterra. Il tampone gratuito è uno strumento formidabile, non bisogna stancarsi di ricordarlo, per permettere di garantire locali covid-free senza creare alcuna discriminazione nei confronti di quanti non hanno ancora fatto il vaccino (giovani) o non lo possono fare (immunodrepressi o con patologie e allergie gravi). Questo è anche un modo per non escludere o emarginare quanti non vogliono vaccinarsi per paura o pregiudizio. Certo per la comunità è un investimento importante, ma sempre più sopportabile che avere terapie intensive al collasso per saturazione dei posti letto e tassi di mortalità alle stelle.
In Gran Bretagna sono state somministrate finora 37 milioni di dosi di vaccino anti-Covid. Metà della popolazione è stata praticamente vaccinata e, come detto, i risultati si vedono e con il tampone gratis sarà ora possibile procedere speditamente verso la realizzazione di locali e aree covid free e dare il via alle certificazioni e al passaporto vaccinale per accedere praticamente ovunque in sicurezza.
Dal 12 aprile, inoltre, è stato revocato anche il divieto di pernottamenti fuori casa. I membri della stessa famiglia possono fare una vacanza in Inghilterra in alloggi indipendenti. Si possono celebrarsi i matrimoni a cui potranno partecipare fino a 15 persone. Per quanto riguarda i viaggi all’estero, Boris Johnson ha detto, in conferenza stampa, che “Ora è presto per decidere ma spera che possano riprendere dal 17 maggio. Il governo spera che le persone saranno in grado di viaggiare da e per il Regno Unito per fare una vacanza estiva quest’anno, ma è ancora troppo presto per sapere cosa sarà possibile fare”.
L’invito a tornare alla normalità, pur nel rispetto delle norme anti-Covid che restano in vigore, è arrivato dallo stesso governo senza però dimenticare che il Regno Unito ha avuto quasi 127mila vittime per coronavirus. Lo stesso Boris Johnson ha rischiato di morire e, quindi, per arrivare all’agognata normalità post-Covid fissata per il 21 giugno, il primo ministro non vuole ripetere i vecchi errori e ha chiesto ai suoi cittadini ancora pazienza e cautela.
Tutto ciò dovrà essere una marcia irreversibile verso la libertà e il ritorno ad una vita normale che ci auguriamo possa estendersi presto a tutti i Paesi colpiti da questo “nemico invisibile”, distruttivo ma non invincibile.