VACCINI: ECCO I COLPEVOLI CHE CI HANNO SALVATO LA VITA

Una piccola minoranza di anti-vax, ossia anti vaccini, manifesta nel mondo perché non vuole vaccinarsi o non vuole il Pass Sanitario, dimenticando che una democrazia è fatta dalla decisione del massimo della popolazione. Invece grazie a chi non si vaccina abbiamo la nuova variante Covid-19, Omicron, che proviene dal Sudafrica.

VACCINI: ECCO LA STORIA DEI COLPEVOLI CHE CI HANNO SALVATO LA VITA
Edward Jenner inocula il primo vaccino contro il vaiolo. Dipinto Collezione Wellcome

Non vogliamo parlare ancora di Covid-19, anche se ormai sappiamo che nessuno e di nessuna età sa in che modo potrebbe prendere il virus. I ricercatori hanno spiegato che un particolare genetico fa si che si possa finire in terapia intensiva. La situazione è davanti agli occhi di tutti, grazie agli untori del corona virus. Non vogliamo convincere chi non vuole ma raccontare brevemente la storia dei vaccini più importanti.

In questo articolo vorremmo ricordare chi ci ha permesso di essere qui oggi, grazie all’invenzione di vaccini che ci hanno protetto da malattie devastanti, mortali. Vaccini creati in un’epoca in cui la sicurezza sanitaria era sicuramente inferiore.

VACCINO CONTRO IL VAIOLO FINE ‘700:Edward Jenner, Inghilterra

In molti ancora oggi si ricordano del vaccino anti-vaiolo, altri ne hanno sentito solo parlare. Per chi non lo sapesse questa malattia distruggeva le popolazioni del mondo, ebbene il vaccino fu trovato a fine ‘700 dal medico inglese Edward Jenner. Prima della scoperta del dottor Jenner, esisteva già una pratica secolare definita proto-vaccinale secondo l’osservazione dei medici-scienziati dell’epoca, chi guariva dalla malattia poi ne restava immune. Si inoculava nel paziente sano del pus o della polvere delle escare prelevate da un individuo affetto da una forma lieve di vaiolo, facendo così contrarre alla persona una forma lieve e risultare così immune per tutta la vita alla malattia. Oggi sappiamo che vaiolo umano e vaiolo vaccino sono causati da virus simili che appartengono alla famiglia dei poxvirus. Il vaccino si diffuse in modo rapido in Europa e negli USA. Inizialmente il vaccino non era obbligatorio ma la gente per evitare la devastante malattie si fece vaccinare in massa e proprio negli USA nel 1902 un’epidemia di vaiolo colpì la città di Cambridge nello Stato del Massachusetts, che obbligò tutti i cittadini a vaccinarsi. Uno si ribellò, certo Jacobson che fu condannato, la sentenza spiegò che in caso di minaccia alla salute pubblica, il bene pubblico è superiore alla libertà individuale. Tale sentenza rappresenta ancora oggi una pietra miliare nella giurisprudenza americana. In Italia il primo ad iniettarsi il vaccino, fu il dottor Luigi Sacco, a cui è intitolato il famoso ospedale di Milano e provò così a tutti la sua immunizzazione.

Fra il 1967 e 1979, l’Organizzazione Mondiale della Sanità condusse una campagna di vaccinazione a livello mondiale grazie a cui il vaiolo fu ERADICATO.

VACCINO CONTRO LA RABBIA 1885: Louis Pasteur, Francia

Louis Pasteur, padre della batteriologia fu tra i primi a capire che le malattie infettive erano causate da un agente microscopico vivente (ossia il virus) che poteva essere attenuato oppure aggredito per ottenere la risposta immunitaria. Il Il primo vaccino antirabbico fu preparato da Pasteur nel 1885. Lo studioso isolò il virus da un animale infetto e lo attenuò mediante essiccamento con una serie di ripetuti passaggi su encefalo di coniglio che aveva il virus fisso in sé. Il vaccino fu utilizzato per la prima volta il 6 luglio 1885 su Joseph Meister, un bambino di nove anni che era stato azzannato da un cane rabbioso.

VACCINO CONTRO DIFTERITE E TETANO 1901: Von Behring e Kitasato, Germania

Nel 1901, il Nobel per la medicina era stato assegnato a Emil Von Behring e Shibasaburo Kitasato, avevano lavorato insieme a Robert Koch. Lavorarono attraverso preparazioni di siero sanguigno di animali infettati che avevano sviluppato gli anticorpi alla malattia. Nasceva così la sieroterapia. La pratica riutilizzata diverse volte nel corso della storia successiva come per esempio contro le epidemie di Ebola.

VACCINO CONTRO LA TUBERCOLOSI 1920: Calmette- Guérin, Francia

Robert Koch isolò per primo il “bacillo” della tubercolosi, ancora oggi chiamato bacillo di Koch, scoperta che gli valse il Nobel nel 1905. Il suo vaccino però non fu efficace, il vero e proprio vaccino riuscirono a crearlo in Francia nel 1920 i ricercatori Albert Calmette e Camille Guérin, grazie ad un mix di batteri di tubercolosi bovina, in terreni di coltura costituiti da bile, glicerina e patata.

VACCINO ANTIPOLIOMIELITE 1954:Jonas Salk e Albert Sabin, USA

La malattia è stata descritta per la prima volta da un medico britannico nel 1789.

Il virus venne isolato nel 1909, ma la malattia ha origini ancora più antiche, infatti la sua esistenza è documentata dai tempi dell’antico Egitto. Il primo vaccino contro la poliomielite fu sviluppato da Jonas Salk nel 1954 (vaccino polio intramuscolo) Successivamente un altro scienziato, Albert Sabin produsse un vaccino formato da virus inattivi che si somministrava per bocca.  Chi non ricorda lo zuccherino rosa? Il vaccino di Sabin fu utilizzato, a partire dal 1963, per la campagna di vaccinazione su scala mondiale che avrebbe portato a ridurre drasticamente i casi di poliomielite nel mondo e ad eradicare la malattia in Europa.

TRIPLO VACCINO,  MORBILLO, PAROTITE E ROSOLIA 1971, Maurice Hilleman, USA

Hilleman fu colui che riuscì per primo a creare un vaccino per le tre malattie insieme. Quanto al morbillo, in particolare, si calcola che fino a quando non si è diffusa a livello mondiale la sua vaccinazione, cioè nel 1980, esso abbia ucciso una media di 2 milioni e mezzo di bambini ogni anno. Il primo vaccino per prevenire il morbillo risale al 1963. Vaccini per la parotite e la rosolia furono resi disponibili rispettivamente nel 1967 e nel 1969.

Hilleman e il suo staff svilupparono negli anni anche molti altri importanti vaccini, tra cui quelli contro l’epatite A, l’epatite B, la varicella, la meningite, la polmonite e contro il batterio emofilo dell’influenza.