Il turismo, i voli, gli alberghi, l’ambiente, vacanze come vere esperienze: gli argomenti dell’incontro con Guy Antognelli, Direttore della Direzione del Turismo di Monaco.
MCin: Guy Antognelli possiamo fare un punto sulla situazione del turismo a Monaco?
G.A.: Non possiamo certo lamentarci. Il turismo d’affari per esempio funziona benissimo. Da gennaio abbiamo registrato il ritorno di diversi congressi nel Principato e poi degli eventi che hanno funzionato benissimo portando tantissimo pubblico, come il Festival Internazionale del Circo e il Rally di Monte-Carlo, un mese di gennaio che ha dato buone speranze per il seguito della stagione alberghiera. Un dinamismo turistico che prosegue dopo una fine d’anno che è stata molto buona. Bisogno ricordare che il 2022 si è concluso con solo il 13% di camere vendute in meno in rapporto al 2019, voglio ricordare che il primo trimestre del 2022 è stato ancora caratterizzato dal Covid, con i mesi da gennaio ad aprile un po’ al rallentatore, ma alla fine in risultato annuale è stato molto buono. Del resto la flessione registrata nel 2022 riguardava soprattutto la diminuzione del turismo d’affari
MCin: di quali nazionalità sono i turisti che più hanno visitato il Principato?
G.A.: Abbiamo registrato una flessione dei turisti italiani. Nell’ordine abbiamo registrato moltissimi francesi, britannici e il ritorno degli americani, un buon numero di turisti medio-orientali . Gli asiatici essendo rimasti chiusi a lungo, in particolare la Cina. La riapertura, dopo la pandemia, avviene lentamente e i suoi turisti non hanno viaggiato per tanto tempo.
Per quanto riguarda i congressi a metà marzo avremo ilcongresso I-Commerce e poi quello internazionale Anti-aging e abbiamo un importante volume di prenotazioni per i partecipanti ai congressi, superiori al 2019, si annuncia un primo trimestre davvero performante! Poi ci sarà il Masters 1000 di tennis, un evento molto importante sia dal punto di vista sportivo che di pubblico.
MCin: Come sono cambiati i turisti dopo la pandemia. Cosa ricercano?
G.A.: Oggi il turista non viaggia solo per rendersi in una località ma vuole viaggiare per un obiettivo, occorre offrire un’esperienza. La prima reazione che abbiamo visto, dopo lo stop obbligato, è stato che la gente partiva, bastava andare da qualche parte, era importante muoversi, l’esempio lo hanno dato proprio gli americani che hanno speso cifre folli in viaggi. Adesso invece si dice che il viaggio ti deve trasformare. I turisti giovani viaggiano e scelgono le destinazioni a seconda dell’esperienza che vogliono fare, che li arricchisca. Poi ci sono i turisti che preferiscono un turismo responsabile, vogliono sapere cosa gli operatori turistici e le destinazioni fanno per la società, per l’ambiente. Quindi Monaco che è in prima linea per lo sviluppo sostenibile, deve lavorare per far sapere, per diffondere quello che fa.
MCin: quali sono le maggiori difficoltà di viaggio per i turisti?
Proprio i viaggi in aereo. Oggi ci sono meno aerei in viaggio rispetto a prima della crisi sanitaria e i biglietti costano di più. Il motivo è l’aumento del carburante, meno aerei quindi prezzi più elevati. Molte compagnie prima della pandemia erano in deficit perché si facevano talmente tanta concorrenza che i prezzi erano troppo bassi. Oggi sono tornate a dei prezzi che permettono loro di avere benefici e noi che discutiamo spesso con i responsabili di aeroporti e compagnie, abbiamo la conferma che i prezzi non torneranno a scendere. Quindi ogni turista deve scegliere in modo cosciente la località e il mezzo per il viaggio.
Il prossimo 21 marzo presenteremo il bilancio del turismo e la strategia per il prossimo anno che resta in generale quella di continuare a mantenere i nostri clienti fedeli ma anche avere un turismo vario, sia geograficamente che come tipologia. L’economia del Principato è varia ed attiva ed un turismo diversificato contribuirà a far funzionare sempre meglio il Principato di Monaco.