“Sostenibilità e Integrazione: relazioni fra uomo, natura e territorio” questo il tema della tavola rotonda che si è tenuta all’Auditorium Rainier III di Monaco, serata inaugurale della XXIII Edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, aperta dall’Ambasciatore d’Italia a Monaco Giulio Alaimo.
Spiega la dottoressa Maria Betti, ex direttore della Commissione Europea e delle Nazioni Unite per l’ambiente e l’energia e attuale presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto oceanografico di Monaco, ideatrice e moderatrice della tavola rotonda: “In effetti il ministero degli Esteri aveva dato come tema per la settimana della lingua italiana nel mondo, l’italiano e la sostenibilità tenendo conto della Candidatura di Roma ad ospitare l’EXPO 2030 (incentrata su “People and territories: regeneration, inclusion and innovation”) e con le Celebrazioni del Centenario della nascita di Calvino. Lo scrittore italiano, tradotto in 56 lingue nel mondo, infatti, fu un vero precursore del pensiero ecologico moderno, il primo a parlare di sostenibilità. Ricordiamo che con le sue città invisibili aveva toccato all’epoca tutti i punti più importanti di oggi come gli sprechi e l’uso della città“.
Gli esperti interrogati sulla questione della sostenibilità sono stati Martin MCLaughlin, Massimo Roj, Eleonora Di Maria, Stefano Besseghini, Roberto Caciuffo, Mario Abis.
Dottoressa Betti, quali sono stati i punti più interessanti scaturiti dalla tavola rotonda? “L’importanza e il ruolo della ricerca per raggiungere gli obiettivi come il fabbisogno energetico; poi l’aspetto umano e sociale nella sostenibilità perché il fulcro resta il rispetto dell’essere umano e tutto deve girare intorno all’uomo. La città deve essere utilizzata dalla persona e va di conseguenza l’architettura sostenibile. Altro fulcro, l’importanza delle imprese made in Italy, come sono sostenibili. Molto interessante l’esempio portato della professoressa Di Maria. Una fabbrica che doveva essere ricostruita, il cui proprietario fece con un compasso un cerchio sulla cartina per vedere dove abitavano i suoi dipendenti in rapporto alla fabbrica e la ricostruì in modo che i dipendenti avessero più o meno lo stesso tragitto da percorrere. Un vero esempio di sostenibilità – e prosegue la dottoressa Betti – Non possiamo guardare da un solo punto di vista la sostenibilità ma deve essere integrata in vari aspetti quotidiani della vita sociale di ognuno di noi“.
Alla fine dottoressa la nostra società di oggi è sostenibile? “Dalla conversazione con i nostri esperti e il pubblico è scaturito che siamo sostenibili, possiamo sempre migliorare ma siamo già ad un buon livello di sviluppo sostenibile – ed aggiunge – Guardando retrospettivamente l’Agenda 2030 sottoscritta alla COP 2015 a Parigi da 193 Stati ONU, la collaborazione per gli obiettivi aiuterà a sviluppare ancora di più la sostenibilità per il futuro. Credo che parlando di sviluppo sostenibile, si debba porre maggiore enfasi sul fattore umano considerando lo sviluppo sociale, economico e ambientale“.