LA DANTE ALIGHIERI AUGURA BUONE FESTE CON UNA CONFERENZA SU CELLINI

Sotto l’Alto Patrocinio di S.A.R. la Principessa di Hannover, la Dante Alighieri Monaco ha presentato l’ultimo evento del 2023 con l’invito ad Alessandro Masi, Segretario Generale della Dante Alighieri di Roma, che ha presentato il suo libro “Vita Maledetta di Benvenuto Cellini”.

Con Alessandro Masi, c’erano l’esperto d’arte Alfredo Pallesi, che ha descritto il personaggio di Cellini in generale, uomo di grande talento artistico ma con un pessimo carattere e con una vita avventurosa. Mentre l’attore Remo Girone, ha letto alcuni passi della biografia originale di Cellini dettata dall’artista stesso nel 1567.

Masi ha raccontato della sua passione per questi grandi artisti di cui racconta non solo le opere ma anche la vita. Scopriamo così che Cellini, era un grande orafo, che aveva deciso della sua carriera (il padre lo voleva pifferaio presso i Medici di Firenze). Delle sue opere rimane il magnifico Perseo con la testa della Medusa (1545), in piazza della Signoria a Firenze. Un’opera che gli fu comandata da Cosimo de’ Medici. L’artista impiegò 9 anni per realizzarla, ci mise il massimo impegno, cosciente che su quella piazza c’erano già le opere di Donatello e Michelangelo, quest’ultimo da lui ritenuto il suo maestro.

Cellini divise la sua vita tra Firenze, Roma e Parigi. Tutti lo volevano perché era un grande ma con un carattere pessimo: litigava, commise dei delitti, tentarono di avvelenarlo diverse volte e una volta fece talmente arrabbiare Papa Paolo III che lo buttò nelle prigioni di Castel Sant’Angelo fino a dimenticarlo. Fu il re di Francia, Francesco I che chiese al Papa di scarcerarlo perché voleva le sue opere. Cellini era un’artista e non voleva nessuna imposizione e quando il re di Francia gli ordinò delle fontane in un certo modo, scoprì che l’artista aveva fatto per l’ennesima volta di testa sua. Nella sua biografia si parla anche di una rocambolesca evasione sempre dal carcere a Roma, spacciandosi per un pipistrello volante.

Vita a volte romanzata nei suoi racconti – spiega Alessandro Masi – che si trovano nella biografia che lui stesso dettò. Un uomo difficile da contenere ma con un grande talento. Non era uno scultore, né un pittore ma produceva oggetti in argento, vasi, fibie, pugnali che cesellava. Di lui oltre il Perseo ci resta una saliera(1543) che aveva fatto per il re di Francia ed un busto di Cosimo de’ Medici“.

La Presidente della Dante Alighieri Monaco, Maria Betti, ha consegnato con Alessandro Masi la medaglia Dante a Remo Girone per la diffusione della lingua e cultura italiana attraverso il cinema
Remo Girone riceve dalle mani dell’Ambasciatore Giulio Alaimo la medaglia della Dante, in presenza di Alessandro Masi e di Maria Betti.

A conclusione della conferenza, la neo-eletta presidente Maria Betti ha invitato l’Ambasciatore d’Italia a Monaco, Giulio Alaimo e con Alessandro Masi, in veste di Segretario Generale della Dante Roma, hanno consegnato la medaglia d’oro e il diploma di prima classe all’attore Remo Girone, per il contributo alla lingua e alla cultura italiana nel mondo attraverso il cinema.

Il prossimo appuntamento della Dante Monaco è previsto lunedì 17 gennaio 2024 con il docufilm “Vengo anch’io” dedicato a Enzo Iannacci al teatro de Variétés ore 19.30

Ad assistere alla serata anche il Ministro della salute e Affari Sociali Christophe Robino
Ad assistere alla serata anche il Ministro della salute e Affari Sociali Christophe Robino, terzo da sinistra.