MONACO: 5° CICLO DI VALUTAZIONE DEL GRECO

Il GRECO, organo anti-corruzione del Consiglio d’Europa, creato da un groppo di Stati nel 1999, ha chiesto al Principato di Monaco di completare ed estendere le sue misure anticorruzione all’interno dell’esecutivo e delle forze di polizia.

5° Ciclo di valutazione del GRECO, organo anti-corruzione del Consiglio d'Europa, per il Principato di Monaco

Nel suo rapporto il Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d’Europa (GRECO) chiede “che la recente legislazione applicabile ai membri del governo sia completata e ampliata in modo deciso, al fine di rafforzare la coerenza del sistema anticorruzione e fornire ogni garanzia di integrità“.

Il GRECO raccomanda che le regole etiche e l’obbligo di dichiarazione degli interessi e dei beni patrimoniali siano applicate ai collaboratori più stretti dei ministri, al Segretario di Stato per la Giustizia e ai consiglieri del Principe. Per tutte le più alte cariche dell’esecutivo, queste regole devono essere integrate da una migliore valutazione dell’integrità degli incaricati, da una maggiore trasparenza delle loro azioni e da un maggiore controllo del rispetto delle regole, accompagnato da un sistema di sanzioni. Occorre inoltre chiarire le regole sulle attività accessorie e sull’impiego dopo la cessazione del mandato.

IL GRECO RICHIEDE UNA STRATEGIA GLOBALE CONTRO LA CORRUZIONE

Pur accogliendo con favore l’istituzione di un comitato etico e di un responsabile della compliance a disposizione dei ministri, il GRECO chiede una strategia globale contro la corruzione. In particolare il documento auspica una maggiore trasparenza nel regime degli appalti pubblici, concentrandosi in particolare sul ruolo decisionale dei rappresentanti dello Stato nelle società a maggioranza statale ma che operano secondo il regime applicabile alle società private.

Nel suo rapporto, il GRECO riconosce che la polizia monegasca è ben organizzata e gode di una buona immagine pubblica. Tuttavia, raccomanda alle autorità di garantire una maggiore trasparenza nella nomina degli alti funzionari e di rafforzare i controlli sull’integrità delle persone nominate.