Sono state premiate a Monaco quattro giovani ingegneri (tutte donne) per i loro progetti di tesi di laurea per l’Edilizia Sostenibile del Politecnico di Milano. Un’idea dell’ingegnere Marco Casiraghi, presidente di ENGECO.
Spiega l’ingegner Casiraghi, che da anni è ideatore e motore di eventi quale Mouse Trap e Energy Boat Challenge, che si svolgono annualmente, per stimolare i giovani, futuri e già ingegneri a creare motori e mezzi sostenibili: “L’idea di un premio che riconosca la sostenibilità ambientale, energetica ed economica nel settore delle costruzioni è nata in collaborazione con il Politecnico di Milano, principale università italiana per gli studi d’ingegneria. È stato lanciato un bando di concorso aperto a tutti gli studenti delle facoltà d’Architettura e Ingegneria del Politecnico per gli anni 2023-2024. Subito è stata registrata una grande partecipazione. I giovani ingegneri laureati hanno inviato le loro tesi di laurea, oltre 50 che una commissione di esperti ha dovuto selezionare. In finale sono arrivati tre progetti, fatalità si tratta di ragazze e un progetto, realizzato in tre aveva anche un ragazzo che per motivi di lavoro non è potuto essere presente perché a New York“.
Gli obiettivi del concorso sono d’incoraggiare, riconoscere e premiare gli studenti di Architettura e Ingegneria più capaci, d’incorporare efficacemente i principi di sostenibilità ambientale, energetica ed economica nei progetti di edilizia civile e gli impianti elettromeccanici associati; migliorare la visibilità e il profilo del Principato di Monaco e la sua capacità di svolgere un ruolo nell’aiutare gli architetti e gli ingegneri del futuro ad accelerare la transizione verso un mondo più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
Presso il Tunnel Riva, le giovani finaliste hanno presentato i loro progetti davanti ad una commissione mista composta anche da architetti e professionisti del settore monegaschi e professori del politecnico hanno dovuto fare la difficile scelta.
Elena Bonatesta ha presentato Solar Shading: la sua tesi è stata uno studio approfondito che ha dimostrato l’esatto contrario di quello che fino ad oggi era stato sostenuto, ossia le tende interne sono molto più efficaci delle schermature esterne, anche dal punto di vista del ciclo di vita. Elisa Bonatti ha illustrato il Reponsive Façade( Facciata reattiva), cioè lo sviluppo di un progetto di schermatura di facciata trasparente, applicando materiale che risponde agli stimoli esterni e che si muove, solare cinetica, utilizzando un materiale con effetto di memoria. Come una seconda pelle della facciata che al contatto delle variazioni termiche si apre, con il sole ed aumenta la schermatura della facciata e quando fa freddo si chiude e mantiene la temperatura. Silvia Taddei, Marta Stevenazzi e Riccardo Rivano (assente), anno illustrato il loro Façade Panels (Pannelli per facciate), si tratta di pannelli translucidi stampati 3D che applicati sulle facciate apporterebbero della luminosità all’interno dell’edificio. I pannelli, che possono essere anche diversi modelli, permettono di assorbire la luce solare durante il giorno ed illuminare durante la notte. Ideali per spazi troppo bui che hanno bisogno di più luce.
Per questi ingegneri giovanissimi essere arrivate fino alla finale è già stata una bella vittoria ma per dovere di cronaca la commissione ha stilato questa classifica:
1) Elisa Bonatti con Responsive Façade
2) Elena Bonatesta con Solar Shading
3) Silvia Taddei, Marta Stevenazzi e Riccardo Rivano con Façade Panels
L’appuntamento è per il 2025 con la seconda edizione.