Una bella serata culturale alla Dante Alighieri di Monaco, dove si è parlato di “Bellezza” attraverso arte e musica.
Ad aprire la conferenza è stata Giuliana Poli, la giornalista ha commentato la bellezza nella Pietà di Michelangelo al Vaticano, ed ha rivelato come decriptare l’opera d’arte di sublime bellezza, svelandone gli aspetti reconditi e nascosti. Il pubblico ha scoperto per esempio, quanto l’utilizzo del velo e dello specchio, rappresentino il riflesso della bellezza di Dio e come il brutto sia il punto di origine per arrivare alla bellezza dell’essere.
La bellezza è anche musica e per questo è salito sul palco il cantautore Francesco Boccia a testimoniare questo legame con le sue canzoni: “TuruTuru” e “Grande amore”, quest’ultima canzone interpretata da “Il Volo” e vincitrice del Festival di Sanremo 2015. Racconta Francesco: “La musica e la canzone sono sempre state la mia passione ma i miei genitori mi dissero che prima mi dovevo diplomare e poi avrei potuto fare quello che volevo. Non me lo sono fatto ripetere due volte e mi sono diplomato rapidamente e poi mi sono dedicato alla mia passione“. La strada dei cantautori non è mai facile ed anche per Francesco è stato così: “Arrivai 3° al Festival di Sanremo con la mia canzone Turuturu, i giornalisti mi prendevano in giro ma poi tutte le radio la trasmisero e tutti la cantavano. Feci una tournée internazionale e la mia canzone esplose in Brasile dove la interpretano, due cantanti molto amati….. poco tempo fa la sorpresa: I Coldplay in concerto a San Paolo hanno interpretato la mia canzone, perché è la canzone più famosa in Brasile“.
Dopo aver interpretato la canzone, il cantautore napoletano ha aggiunto: “Nel 2003 scrissi Grande Amore, la proposi 4 o 5 volte per il Festival ma non piaceva mai a nessuno, dicevano che era troppo vecchia, troppo melodica. Fino a quando l’ascoltò Carlo Conti che era direttore artistico del Festival di Sanremo e lui se ne innamorò e ebbe subito l’idea di chi la poteva interpretare: i ragazzi de Il Volo, già famosi all’estero ma poco conosciuti in Italia. Dopo un po’ di difficoltà, perché i ragazzi non volevano cantarla, alla fine il direttore artistico li convinse. Quando mi arrivò il provino capii perché c’erano state tutte quelle difficoltà. Io avevo scritto una canzone che era perfetta per loro ma all’epoca erano dei bambini. La canzone dovette aspettare gli interpreti giusti. Con loro “Grande Amore” era una vera bellezza e divenne un grande successo!”.
Tante soddisfazioni per Francesco Boccia che ha scritto per tanti cantanti, tra cui Orietta Berti che rilanciò la sua carriera con un sua canzone “Quando ti sei innamorato” e continua a scrivere e interpretare, tra cui una canzone contro il bullismo intitolata “Lasicami volare” e che fa parte di un evento artistico che gira l’Italia creato da Seven Art che vuole sensibilizzare le nuove generazioni su tematiche come violenza e bullismo.
Giuliana Poli ha presentato brevemente anche l’esperta di NFT, Raluca Vatavu, CEO e fondatrice di Seven Art. Che ha mostrato al pubblico un’opera NFT. Dall’arte contemporanea alla scultura in bronzo, la Presidente della Dante Monaco, Maria Betti, insieme a Raluca Vatavu, hanno svelato al pubblico in prima assoluta l’opera contemporanea di Ettore Marinelli, erede della famosissima Pontificia Fonderia di Agnone: una scultura del volto della Principessa Grace.
A Marinelli, che sta preparando la campana per il prossimo Giubileo e che ha realizzato opere per Papa Giovanni Paolo II e Papa Francesco, abbiamo chiesto se non avesse mai avuto voglia di fare un altro mestiere, visto che il suo lavoro è tramandato da padre in figlio da 17 generazioni: “Devo dire assolutamente mai. Sono nato in mezzo alla creta e al bronzo, adoro realizzare le opere che nascono da ispirazioni di un momento – ed aggiunge –
Quando ho deciso di rendere omaggio alla bellezza della Principessa Grace, ho fatto molto attenzione a mantenere intatta la sua immagine, un’icona internazionale, non volevo in nessun modo stravolgere con una scultura il suo ricordo indelebile”. Ettore Marinelli, ha anche spiegato di come il fatto di lavorare la creta per realizzare le sue opere è come se riuscisse a dare loro in un certo modo la vita e la bellezza.
Una serata ricca e molto applaudita dal pubblico dei soci della Dante Monaco. Prossimo appuntamento, Venerdī 6 dicembre ore 19, presso l’Auditorium Rainier III, dove il Gruppo Marzocco in collaborazione con la Dante di Monaco, presenterà l’incontro con con il matematico e scrittore Piergiorgio Odifreddi che ha scritto il libro intitolato “Il genio delle donne“.