Mathieu Ferragut, direttore generale del CFM Indosuez Monaco parla dell’impegno concreto dell’istituto nel cuore della Blue Economy and Finance Forum.

Per CFM Indosuez, sostenere l’economia blu significa agire su più fronti. In primo luogo, coinvolgendo direttamente i propri clienti, che possono diventare protagonisti del cambiamento attraverso investimenti mirati. In secondo luogo, tramite collaborazioni con enti scientifici e istituzioni del Principato, come l’Instituto oceanografico e il Centro Scientifico di Monaco, per stimolare la ricerca, l’innovazione e la sensibilizzazione del grande pubblico. Un esempio emblematico è il « Conservatoire Mondial du Corail », sostenuto dalla banca.
Sul piano finanziario, la banca ha creato diversi Fondi Comuni di Investimento (FCP) dedicati all’economia blu. Uno di questi devolve lo 0,5% dei propri ricavi all’Institut océanographique, cifra poi raddoppiata dalla banca stessa. Un altro fondo s’impegna a investire almeno il 25% del suo portafoglio in progetti legati all’economia blu.
Infrastrutture, startup e capitale di rischio
CFM Indosuez partecipa anche direttamente a progetti infrastrutturali sostenibili, come la rete talassotermica del Principato di Monaco. Inoltre, promuove attivamente il venture capital, mettendo in relazione investitori e startup impegnate nella protezione degli oceani.
In collaborazione con MonacoTech, la banca ha facilitato l’accesso delle giovani imprese alla piattaforma Indosuez Startup Connections. Ogni anno, CFM Indosuez assegna anche un premio a una startup innovativa: nel 2023 il riconoscimento è andato ad Aqua, mentre nel 2024 a Izalgue, che ha sviluppato un processo per trasformare alghe tossiche in materiali da costruzione.
Un impegno condiviso con il Sovrano
L’obiettivo della banca è chiaro: allinearsi con le ambizioni del Principe Alberto II e contribuire alla raccolta dei 175 miliardi di dollari necessari ogni anno per la salvaguardia degli oceani. Un impegno naturale per il Principato, già fortemente sensibilizzato su questi temi.
Come ha sottolineato il direttore generale Mathieu Ferragut, “il 10% dei clienti bancari è già molto coinvolto, ma la maggior parte ha bisogno di essere accompagnata. Il nostro compito è mostrare loro come possono contribuire, a prescindere dall’entità dell’investimento.”
L’economia blu, dunque, non è una nicchia riservata a grandi investitori: le soluzioni proposte da CFM Indosuez sono accessibili a tutti, con rendimenti che, pur variando da progetto a progetto, non sono necessariamente inferiori a quelli di altri settori.
